Inno a Ercole

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire incenso a Ercole

 

Dice l'Inno Orfico a Ercole:

O tu che hai l'eccelsa forza per sempre indistruttibile di Zeus,
Eracle d'animo vigoroso, di grande forza, prode Titano,
dalle mani potenti, indomito, ricco di fatiche gagliarde,
dalle forme cangianti, padre del tempo, eterno e benevolo,
indicibile, d'animo selvaggio, molto pregato, onnipotente,
che hai un cuore che tutto vince, forza grande, arciere, indovino,
che tutto divori, di tutto generatore, fra tutti supremo, di tutti soccorritore,
che per i mortali hai dato la caccia e posto fine alle specie feroci,
desiderando la pace che nutre i giovani splendidamente onorata,
che da te stesso nasci, infaticabile, il migliore germoglio della Terra,
lampeggiante di scaglie primigenie, Paion di gran nome,
che intorno al capo porti l'aurora e la nera notte,
passando attraverso dodici lotte da oriente ad occidente,
immortale, esperto, infinito, incrollabile;
Vieni, beato, recando tutti i sollievi alle malattie,
scaccia le malvagie sciagure agitando il ramo nella mano,
e manda via le Chere penose con velenose frecce alate.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L’Inno Orfico ad Ercole sottolinea come il coraggio delle persone che affrontano i problemi della vita sia un coraggio che sgorga dalla loro parte divina. Il “Molto onorato” è colui che ha affrontato prove indicibili portando la “pace” là dove questa era compromessa.

Nella mitologia Ercole non brilla per un carattere desiderabile, non brilla per le buone maniere; Ercole affronta con coraggio le prove che Hera gli impone. Hera impone a tutti i nati nella Natura prove da superare al fine di costringerli a vivere con coraggio e consapevolezza. L’uomo che affronta queste prove plasma la sua energia e costruisce il dio che cresce dentro di lui. Sono le prove che l’Essere Natura impone ad ogni nuovo nato e che lo costringono a costruire il suo cammino per arrivare all’Olimpo

Ercole è questo: un dio che si è forgiato nelle contraddizioni della Natura.

L’Inno Orfico ad Ercole è un elenco delle caratteristiche che deve avere l’Essere Umano quando affronta la sua quotidianità. L’Inno ha lo scopo di ricordare agli Esseri Umani come devono affrontare i problemi nella società in cui vivono. C’è sempre un Leone di Nemea, c’è sempre un’Idra, un Cerbero, a fermare il cammino delle persone. Ci sono sempre delle stalle da pulire o dei Pomi della Conoscenza da cogliere. C’è sempre una cerva da rincorrere o degli uccelli neri che vogliono pasteggiare delle nostre sconfitte.

Per questo viviamo con animo coraggioso affrontando le difficoltà della nostra esistenza. Affrontiamo i problemi con i mezzi che abbiamo, ma se ci tiriamo indietro non siamo solo sconfitti dai problemi, ma siamo sconfitti nella nostra stessa esistenza.

L’Inno Orfico ad Ercole è l’Inno alla donna e all’uomo coraggioso. Gli Esseri Umani che modificano il presente aprendo un futuro alla propria società o alla Natura. L’Inno canta la donna e l’uomo che non si mette in ginocchio e che non si sottomette subendo le violenze, ma chiede giustizia anche quando, per averla, è costretto a combattere contro un gigantesco leone o un’Idra. Che il problema sia grande o sia piccolo, l’uomo che vive consapevolmente deve affrontarlo.

Non ci si ritira nel monastero fuori dal mondo: quella è la scelta dei vigliacchi che vogliono dominare il mondo o saccheggiare la società dalla quale si separano.

Non si fugge fra i poveri per sentirsi ricchi e potenti come fanno i missionari cristiani: quella è la scelta delle persone vuote e miserabili!

Non ci si ritira in un eremitaggio per sfuggire ai propri doveri: quella è la scelta dei pavidi!

Non ci si ritira dove l’acqua non è inquinata e l’aria è pulita lasciando le società nelle condizioni di ammalarsi: quella è la scelta degli opportunisti!

La persona religiosa Pagana è la persona che vive nella sua società. Si fa carico dei problemi e, comunque, non fugge davanti ad essi anteponendo un proprio apparente benessere al benessere della società. La persona religiosa pagana fonde i propri bisogni con i bisogni della società in cui vive e la soluzione dei suoi bisogni diventa parte della soluzione ai bisogni della società.

Questo ci racconta l’Inno Orfico ad Ercole ed è per questo che in Ercole le persone Religiose Pagane onorano il coraggio capace di aprire un futuro alle società umane. Ed è per questo motivo che l’Essere Natura, Madre Hera, offre Ebe, la giovinezza, al DIO che Ercole è diventato attraverso le sfide della sua vita e che ora si accinge a prendere il suo posto nell’Olimpo.

 

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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