Inno ad Ares

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire profumo di incenso ad Ares

 

Dice l'Inno Orfico ad Ares:

Indistruttibile, d'animo vigoroso, di grande forza, demone prode,
ti diletti delle armi, indomabile, omicida, distruttore di mura,
Ares sovrano, dalle armi risonanti, sempre imbrattato di stragi,
ti rallegri del sangue omicida, ecciti tumulto di guerra, fai tremare
tu che ami la lotta dissonante con le spade e le lance:
ferma la contesa furiosa, sciogli la fatica che affligge l'animo,
annuisci al desiderio di Cipride e alle feste di Lieo
mutando la forza delle armi nelle opere di Deo,
reclamando la pace che nutre i giovani, che dà felicità.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Riuscire a cogliere Ares in tutto l'insieme della propria rappresentazione soggettiva è, oggi come oggi, una grande operazione di magia. La violenza con la quale il Sistema Sociale impone le proprie necessità ai nuovi nati è talmente totalizzante che i nuovi nati proiettano, nella descrizione morale del mondo, il condizionamento educazionale ricevuto arricchito della propria adesione.

Quando gli Inni Orfici vengono scritti si è un po' persa la memoria di Ares per renderlo una specie di manifestazione della guerra e della distruzione. Ares manifesta guerra e distruzione, ma non è guerra e distruzione la manifestazione della sua esistenza. Guerra e distruzione è quanto i Sistemi Sociali manifestano e Ares è parte di quella manifestazione, ma quella manifestazione non racchiude Ares. Ares è immensamente più vasto.

Chi è Ares? Ares è figlio di Hera e Zeus! E' una delle condizioni imposta da Hera ai suoi figli affinché si trasformino, si costruiscano e possano diventare Dèi! Dal punto di vista degli Esseri, figli di Hera, è una delle azioni di Hera volta ad assicurarsi la propria esistenza; dal punto di vista di Zeus, è un sistema affinché i figli di Hera possano trasformarsi e diventare Dèi! Ricordiamo, quando analizziamo Ares dobbiamo volgere lo sguardo da più parti! Non facciamo il tifo, ma osserviamo. Osserviamo anche quando siamo coinvolti e intendiamo emergere. Infatti, Ares è la CONTRADDIZIONE! Tutto quanto esiste, diviene, si trasforma per CONTRADDIZIONE! Come si risolve la CONTRADDIZIONE? O per CONTESA FURENTE o per AMICIZIA; nello scontro e nella distruzione o nel camminare assieme.

Ares è figlio di Hera e nell'esprimerlo gli Esseri, figli di Hera, dichiarano al mondo in cui vivono il diritto alla propria esistenza. Il mondo in cui Ares si esprime è il mondo di Hera, il mondo dell'Essere Natura. Ares non è esterno all'Essere Natura, ma ci attraversa perché siamo figli dell'Essere Natura. Come esprimerlo e perché esprimerlo è una nostra scelta.

Hera pone le condizioni per diventare Dèi, la scelta sul se diventare Dèi è una relazione dialettica fra la soggettività che inizia il suo cammino e il mondo in cui quel cammino avviene.

NOMOS è la regola dell'esistenza, ma la regola deve essere imposta dal soggetto che agisce nel suo rispetto, rivendicandola! Facendola propria! Rivendicando il proprio diritto all'esistenza al di là di ogni condizione che può incontrare! Quando Apollo si presenta all'Olimpo, si presenta come Apollo pronto a manifestare Ares! Lo sa bene Latona! Lo sa bene Hera! Sono di Hera le condizioni imposte, anche quelle ad Eracle al quale offre immediatamente EBE non appena Eracle si presenta all'Olimpo.

Ma perché nell'Inno si chiede ad Ares di annuire al desiderio di Cipride? Perché la contraddizione si risolve SEMPRE o per contesa furente o per amicizia. Solo che la contesa furente non sempre è sinonimo di stragi. Quando la Contesa Furente è contesa d'amore è Ares che annuisce a Cipride e inizia la guerra che li porterà all'amplesso. L'amplesso è guerra, solo che il sangue sparso è quello della passione e non quello del massacro: ad ognuno le sue predilezioni!

Ares è la rappresentazione della vita! Ares è la vita stessa che si costruisce nelle condizioni della propria presa di consapevolezza di sé stessi. Ares, per quanto si possa bollare moralisticamente, è il "metodo" attraverso il quale noi siamo quello che siamo e potremmo costruire quello che potremmo essere. Ares è la contraddizione; il vivere per sfida; l'arte che ha portato il mondo ad essere ciò che è diverso da ciò che era! Le specie si sono trasformate; Hera si è trasformata e ogni Essere, di ogni Specie, dovette farsi Ares per affrontare la propria esistenza.

Proprio per essersi fatti Ares molti Esseri si sono presentati alle porte dell'Olimpo rivendicando il proprio diritto ad essere accolti in quanto Dèi! Proprio per NON essersi fatti Ares, molti Esseri hanno perso la loro esistenza gettando al vento la loro opportunità.

Qualcuno fece in modo che gli Esseri Umani non si facessero Ares, ma soggiacessero al terrore nell'inconsapevolezza!

Qualcuno fece in modo che gli Esseri Umani non potessero bussare alle porte dell'Olimpo preferendo trasformarli in bestiame da macello. Ma chi fece questo? Chi agì per costringere gli Esseri Umani a subire il terrore della sottomissione?

Proviamo a leggere chi distrusse Ares per costruire miseria, stragi e sottomissione al solo fine di ottenere miseria, strage e sottomissione dalle quali trarre la propria gloria! Non un Ares che costruisce l'esistenza e il farsi DIO di chi lo manifesta, ma lo stragismo che impedisce ad ogni Essere di bussare alle porte dell'Olimpo! Da dove trae origine l'orrore? Molto sarebbe da scrivere, ma un Salmo tratto dal libro sacro degli adoratori della pulsione di morte è sufficiente per comprendere l'orrore dell'odio e della distruzione di cui ebrei, cattolici e musulmani si sono fatti portatori attraverso l'imperio del loro dio padrone per distruggere gli Esseri Umani.

SALMO n.2

Perché tumultuano le genti e i popoli cospirano invano?
Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme
contro dio e contro il suo cristo.
"Infrangiamo i loro legami, squotiamo da noi le loro catene."
Ma chi siede nei cieli se ne ride, il Signore si burla di loro.
Poi parla loro nella sua ira e nel suo furore li atterrisce:
"Sono io che ho consacrato il mio re sopra Sion, il mio monte santo!".
Promulgherò il divino decreto: Egli mi disse: "Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato.
Chiedimi, e ti darò le genti in eredità e in tuo dominio i confini della terra.
Li reggerai con scettro di ferro, come vasi di creta li frangerai".
Dunque, o re, fate senno, rinsavite o arbitri della terra.
Servite a dio con timore, con tremore prostratevi dinanzi a lui,
che non si sdegni e andiate in rovina, se ad un tratto divampa la sua ira.
Beato è chiunque a lui s'affida.

Dalla Bibbia, edizioni Paoline.

In tutto questo non c'è Ares! In tutto questo non c'è la contraddizione che costruisce i contendenti! In tutto questo non c'è amicizia con la quale camminare assieme. In tutto questo non c'è la fusione amorosa con Cipride. In tutto questo c'è solo il terrore della sottomissione. In tutto questo c'è solo l'orrore della sottomissione. In tutto questo ci sono i rubinetti delle camere a gas che si aprono! In tutto questo c'è l'attività, di questi giorni, dei carri armati! In tutto questo c'è l'attività pedofila dei preti cattolici. In tutto questo c'è la riaffermazione che "il mio dio ce l'ha più lungo del tuo e perciò io ti ammazzo!" Non c'è Ares! Non c'è la contraddizione che costruisce. Non è Marte che protegge i campi dalle malattie (le guerre portate dagli insetti o agli insetti). C'è la richiesta affinché gli Esseri Umani VIVANO NEL TERRORE! C'è la richiesta di sottomettersi impotenti al dio padrone che senza la sottomissione e il terrore nelle persone in ginocchio si sente evirato nella sua rappresentazione divina. Solo che la propria evirazione l'ha trasmessa agli Esseri Umani, ai suoi figli, impedendo loro di trasformarsi in Dèi e di proiettarsi nell'infinito dei mutamenti. Così Ares giace sconfitto! Con Ares è Hera e Zeus che sono sconfitti, ma noi non esultiamo, perché la loro sconfitta è la sconfitta di noi stessi è la distruzione portata nei nostri cuori! La loro sconfitta è il nostro cuore pauroso e tremolante davanti allo sconosciuto e all'infinito.

Altre specie sorreggeranno Hera, altre specie respireranno Zeus; la paura nella specie umana blocca la gola e ferma il cuore! Fintanto che gli Esseri Umani non saranno in grado di evirare il dio padrone dei cattolici nella sua attività di stuprare bambini attraverso i suoi preti, Ares non risorgerà: sarà ammutolito, annichilito, dalle stragi e dall'orrore che gli adoratori del dio dei cattolici sapranno produrre fra gli Esseri Umani.

La contraddizione che costruisce è ferma.

L'orrore della distruzione e della sottomissione è entrato nel cuore degli uomini! Si, è vero, io amo la contraddizione che è vita, io amo la vita!!!! Amo lo scontrarmi e il trasformarmi io amo: "tu che ami la lotta dissonante con le spade e le lance" Ciò che non amo è il sottomettere, il dominare, l'annientare l'esaltazione di me stesso nella distruzione del mondo che mi circonda: IO AMO LA VITA CHE SI TRASFORMA E SI COSTRUISCE; NON LA MORTE FATTA DELLA SOTTOMISSIONE E DEL TERRORE! Non è una questione di predilezioni; è una discriminante fra l'essere vivi o essere cadaveri di un gregge che attende soltanto di essere macellato. Quel gregge e gli individui che lo compongono confidano nella magnanimità del dio padrone; incapaci di esprimere Ares e di essere ciò che le loro tensioni interne spingono affinché essi le rappresentino.

Risvegliare gli Dèi significa, risvegliare gli Esseri Umani dalla sottomissione: significa risvegliare Ares dentro ognuno di noi! Ed eccolo Ares risvegliato! Ecco la sua voce chiamare gli Esseri Umani col fragore della folgore di Zeus: "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società!" Dalla Costituzione della Repubblica Italiana! Ma chi è in grado di poterlo ancora ascoltare?

Cantiamo, dunque quest'inno e guardiamo il futuro che può sgorgare solo dal nostro cuore impavido.

MargHera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Guardiano dell'Anticristo

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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.