Il desiderio sessuale, l'amore, il sentimento,
dalla ricerca fisiologica alla religione pagana.

di Claudio Simeoni

La felicità, il sesso, il piacere, sono legati in un rapporto assoluto e indissolubile dentro all'Essere Umano come ad ogni altro Essere della Natura. Negare il sesso, il desiderio e il piacere, criminalizzandoli è l'atto più criminale che si possa fare in una società specialmente quando, l'ideologia del dolore e l'esaltazione della sofferenza come negazione del piacere e della sessualità, viene imposta come ideologia ai bambini e ai ragazzi. Uccidere la ricerca della felicità, impedendo ai ragazzi di fornirsi degli strumenti adeguati per farlo esaltando la sofferenza e il dolore che la mancata ricerca di felicità donerebbe loro, costituisce il fondamento della distruzione della società civile.

La visione della ricerca della felicità era il fondamento dell'Epicureismo nel quale la ricerca della felicità era il fondamento del divenire umano in una società che fondava sé stessa nella ricerca di un sempre maggiore benessere.

Che la ricerca della sessualità e della felicità abbia basi e riscontri fisiologici, oggi la scienza lo sta sempre più scoprendo riservando le proprie scoperte ai suoi "eletti" in contrapposizione alla massa delle persone che, invece, devono vivere nel dolore e nella sofferenza.

L'imposizione della sofferenza come ideale dell'ebraismo, cristianesimo, islamismo e buddhismo, ha lo scopo di impedire all'uomo di elevarsi nelle relazioni fra sé e il mondo in cui vive. Ha lo scopo di costringere l'uomo a crogiolarsi nel dolore e nella sofferenza rendendolo impotente ad uscire da quella condizione.

La ricerca scientifica fornisce prove fisiologiche e biologiche per dire che le religioni del dolore praticano, di fatto, un'azione di terrorismo nei confronti degli Esseri Umani. Un'azione di terrorismo che incontrando l'approvazione delle Istituzioni che fanno dell'uomo un oggetto di possesso anziché un soggetto di diritto Costituzionale, sfruttano l'ideologia religiosa del dolore per dominare l'uomo.

Riporto i risultati della ricerca sul legame fra "amore" e sesso anche se non condivido la direzione monoteista che vogliono imporre i ricercatori trasformando la "fedeltà" come una condizione possibile, quasi desiderabile. Il sentimento inibisce delle aree cerebrali attive nel desiderio sessuale. Noi dobbiamo capovolgere la logica della ricerca: l'inibizione delle aree cerebrali adibite alla sessualità mediante la repressione provoca la nascita del sentimento. Il sentimento che è sempre "nostalgia" per una separazione che non si riesce a recuperare. Quella separazione è una separazione libidica fra noi e il mondo che ha nella inibizione delle aree cerebrali adibite al sesso, la sua rappresentazione fisiologica. In pratica: è proprio perché l'educazione ha inibito le aree cerebrali che nasce il sentimento come surrogato della relazione libidica fra noi e il mondo.

Questo surrogato tende a privatizzare un rapporto che assicura una relazione amorosa e spesso manifesta il "possesso dell'altro". E' il sentimento che trasforma la relazione sessuale in una relazione di possesso esclusivo.

La notizia di fonte giornalistica:

Dal desiderio all'amore c'è una strada nel cervello

Uno studio internazionale ha svelato le aree del cervello coinvolte nel passaggio dal sesso al sentimento. Che agisce sul nostro organismo come una droga. La fedeltà è possibile

L'AMORE abita nella testa, si sa da tempo. Il cuore lo abbiamo già scartato. La domanda è dove si trova precisamente, quali aree coinvolge. E soprattutto se sono le stesse interessate dal desiderio. Una risposta adesso c'è. L'amore e il sesso si sviluppano in due zone differenti del cervello, ma estremamente vicine. Così, come fosse una droga, il sentimento crea dipendenza. Non ci sono più dubbi: lo possiamo vedere per la prima volta sulla mappa cerebrale dell'amore 1, realizzata da un team internazionale di studiosi.

Jim Pfaus, psicologo canadese della Concordia University, e i suoi colleghi statunitensi e svizzeri hanno analizzato i dati di 20 diversi studi sul tema. Esaminando l'attività cerebrale di persone alle quali venivano mostrati video erotici o fotografie di partner, l'èquipe è stata in grado di localizzare le zone collegate all'amore e al desiderio. "I due stimoli - racconta Pfaus - attivano aree specifiche del cervello. Ma correlate l'una all'altra".

Lo striato - una parte sottocorticale del telencefalo vicina all'insula - è il testimone del processo che trasforma il desiderio in amore, ma gli stimoli vengono registrati in due diverse zone. Il desiderio sessuale attiva la stessa area del "piacere" che viene stimolata dal cibo o dallo stesso sesso. L'amore invece colpisce nella zona del "condizionamento", dove acquistano valore quelle cose o persone associati alla ricompensa o al piacere. "Il desiderio sessuale - continua Pfaus - si pone un obiettivo concreto, mentre l'amore è qualcosa di molto più astratto e complesso, indipendente dalla presenza fisica della persona amata".

L'amore, agendo sulla stessa area che crea la dipendenza, ha quindi lo stesso effetto di una sostanza stupefacente. "L'amore è, di fatto, una dipendenza che nasce dal desiderio sessuale ricompensato", chiarisce Pfaus. Questo significa che pur di avere amore si è disposti a tradire il proprio partner? No, rassicura lo studio: il sentimento innesca percorsi cerebrali che portano alla monogamia e al legame di coppia, inibendo alcune aree del cervello solitamente attivate dal desiderio sessuale.

(20 giugno 2012)

Tratto da:

http://www.repubblica.it/2012/06/20/mappa_dell_amore_nel_cervello/

Troppo spesso la ricerca scientifica viene trasformata nella certificazione di una morale. "No, rassicura lo studio:" che si sta parlando di "tradire" il partner. Ci sono dei legami di coppia che inibiscono. Sono le inibizioni date, spesso, dalle condizioni sociali che ci inducono in una relazione fissa anche se, qualche volta, non soddisfacente.

La società impone tutta una serie di legami, obblighi e doveri che costituiscono veri e propri impedimenti alla veicolazione della libido soggettiva. Questi impedimenti agiscono sulla nostra struttura emotiva e rafforzano quella separazione che nel corso dell'evoluzione, facendo nascere la qualità della ragione umana, ci ha separati dal mondo della Natura e da tutte le altre specie.

Quando l'uomo sarà liberato da alcuni impedimenti, i ricercatori, con i loro strumenti, potranno verificare che ci sono condizioni diverse e aree cerebrali diverse che si attivano. L'errore della ricerca consiste nel considerare l'uomo creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e cretino e non di un soggetto che è divenuto nel mondo e nella vita e che, pertanto, può ancora divenire e trasformarsi.

La ricerca scientifica fotografa la realtà presente dell'individuo. In questo caso la risposta agli stimoli di connessioni neuronali date. Non fotografa i processi di trasformazione soggettiva che hanno prodotto quella tipologia di connessioni neuronali. Le scelte soggettive, gli adattamenti emotivi dell'individuo come risposte alle sollecitazioni del mondo in cui viveva. Per questa ricerca scientifica tutto è fermo in un presente; in una sorta di creazione dell'individuo. In queste condizioni, l'analisi scientifica, non prende in considerazione le risposte soggettive all'ambiente che l'individuo ha messo in atto fin dalla primissima infanzia per costruire quella struttura sinapsica e qui collegamenti neuronali che accendono quelle aree cerebrali in risposta agli stimoli sperimentali.

Per questo tipo di ricerca non è importante COME si sono formate connessioni neuronali e come si sono costruite le condizioni per le quali a quegli stimoli si registrano quelle risposte, ma per la costruzione dell'uomo è importante sapere che si sono imposte delle strutture inibitrici e coercitive ad un comportamento legato al divenire e allo sviluppo della vita. Esiste un comportamento soggettivo legato al divenire della vita. Un comportamento che ha stimolato lo sviluppo degli Esseri e la diversificazione delle specie. Questo comportamento viene inibito per essere funzionale all'adattamento dell'individuo quale soggetto sociale. Questo per noi è importante perché, inibire la pulsione di vita nelle persone per imporre dei controlli sociali significa inibire il divenire della specie, dell'uomo, in funzione di un controllo sociale che viene calato nella psiche umana: "Sarai schiavo con tutto il tuo corpo e con tutta la tua anima".

Rilevare delle forme fisiologiche inibitrici rispetto alla pulsione di vita che da miliardi di anni hanno trasformato le specie della natura pone una domanda esistenziale fondamenta: a cosa siamo stati costretti a rinunciare, dal punto di vista psichico, emotivo, relazionale, per sopravvivere in questo presente?

 

Indice del fuoco

Venere Callipigia, simbolo del sesso e del desiderio fra gli esseri Umani

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Il fuoco brucia nello spirito degli uomini che abitano il mondo

Marghera, 28 giugno 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il fuoco e il rito Pagano

I riti religiosi che ci trasformano sono le nostre azioni. Le azioni che noi facciamo in risposta ai problemi che incontriamo nel mondo in cui viviamo. Il nostro dovere è capire i riti che alimentano il fuoco della vita nella società in cui viviamo.