Diario analitico della campagna elettorale per le

Elezioni Europee 2009

14 maggio 2009

5° capitolo

Vai all'indice del diario della campagna elettorale per le elezioni europee 2009: conoscere i meccanismi della società.

La questione è che non si conoscono gli effetti del debito pubblico sull’organizzazione dello Stato. Se si alimenta il debito pubblico, dovrà essere immiserita l’erogazione dei servizi da parte dello Stato.

I dati pubblicati oggi dicono che nel mese di marzo 2009 il debito di è fermato a 1741,275 miliardi di euro contro i 1707,410 del record di aumento in febbraio. Lo si legge sul bollettino di statistica della Banca d’Italia.

Naturalmente questo non frega nulla a nessuno perché nessun cittadino è informato sul significato del debito pubblico Italiano e gli effetti che ha sulla sua vita quotidiana. Un governo che spreca miliardi per gli interessi propri in barba ai cittadini ai quali impone le ronde attraverso quella forma di ricatto dei deputati qual è il voto di fiducia.

Intanto, il giornale La Repubblica ci informa di un sondaggio sul tasso di gradimento di Berlusconi presso gli italiani. Sono sondaggi che lasciano il tempo che trovano e che vedono delle modifiche sul gradimento di Berlusconi assolutamente irrilevanti.

Scrive La Repubblica in data 13 maggio:

<<La fiducia nel premier a maggio, secondo il sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it, è in calo di tre punti. Da 56 a 53. Solo a marzo (52) gli era andata a peggio, ma secondo gli autori del sondaggio, il calo di 3 punti in un mese è decisamente rilevante. Nella considerazione degli italiani scende di due punti anche il governo che tocca quota 44%: il minimo come a marzo.

I dati Ipr ci dicono dunque che il Cavaliere torna all'indice di fiducia che aveva al momento del suo insediamento. E che il suo partito, il Pdl, e la Lega di Bossi restano fermi rispetto ad aprile: quota 50.

Si registra, invece, una lieve ma generalizzata risalita della fiducia nei partiti di opposizione. Il Pd sale di due punti (è al 33), l'Udc di uno (34) e l'Italia dei Valori di Di Pietro cresce di ben quattro punti (al 41).>>

 

Prosegue lo scontro nel parlamento sul decreto sulla sicurezza si dovrà valutare le conseguenze di quanto sta avvenendo anche quando queste leggi poi saranno attuate: prima in modo soft e poi, via via, sempre più violento.

 

La Camera ha votato la fiducia al governo a due dei tre maxiemendamenti del governo al disegno di legge in materia di sicurezza. Le polemiche con l’opposizione sono continuate. I due schieramenti si sono divisi arroccandosi. Anche il secondo voto di fiducia è passato. La votazione finale sul testo è programmata per giovedì. Continuano le polemiche sui respingimenti, caldeggiati dalla lega e che mettono in imbarazzo Fini che vorrebbe vedere attenuto l’argomento nella campagna elettorale. La lega ha ripristinato il “celodurismo” forte di un berlusconi che per la vicenda di Veronica Lario è alle corde. Un Berlusconi desideroso di far dimenticare la polemica Lario costringendo gli italiani a concentrarsi sulla violenza che fa sugli immigrati. «Chi la dura la vince» dice Bossi. E in effetti è riuscito a piegare Berlusconi al quale ha rifilato una patata bollente di relazioni con l’Europa e l’ONU. All’invito di Fini di non usare gli immigrati per fare propaganda Bossi ha detto: «Se la propaganda non la fai quando ci sono le elezioni, quando la fai?» chiede il Senatùr.

 

Nel frattempo oggi 13 marzo la borsa italiana ha perso quasi il 4% con punte del 13% a dimostrazione che la crisi finanziaria non è finita, ma anzi, esiste un’attività tesa al reperimento di “vacche da mungere”.

 

Intanto, in una trasmissione radiofonica di radio radicale:

 

Zagrebelsky ha spiegato i diversi tipi di democrazia distinguendo fra democrazia di indirizzo e democrazia di investitura. Il movimento della democrazia di indirizzo, secondo Zagrebelsky richiede cittadini consapevoli che non esauriscono il loro compito nell’eleggere i loro rappresentanti, ma interviene in ogni questione. La democrazia di investitura è quella che limita i cittadini all’esercizio del voto e poi li espelle dalla vita politica e impone loro la sottomissione alle decisioni di chi hanno votato. Quest’ultimo, secondo Zagrebelsky, è il tipo di democrazia verso la quale siamo incamminati e, sempre secondo Zagrebelsky, queste norme erano contenute nello statuto del partito fascista.

Marghera 14 maggio 2009

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Claudio Simeoni

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