Inno a Zeus Folgoratore

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire storace a Zeus Folgoratore

 

Dice l'Inno Orfico a Zeus Folgoratore:

O tu che hai l'eccelsa forza per sempre indistruttibile di Zeus,
Padre Zeus, che corri in alto guidando l'universo splendente di fuoco,
scagliando l'altissima luce del lampo etereo,
che scuoti con i tuoni divini la sede dei beati,
accendendo alle correnti nuvolose il lampo ardente,
scagliando nei fragorosi flutti avvampanti, con dardi coprendo
tempeste, piogge, uragani e fulmini potenti,
ardenti, potenti, orribili, violenti,
tremenda arma alata, che sconvolge i cuori e fa rizzare i capelli,
improvviso, tonante, sacro dardo invincibile,
impeto che in gorghi di fragore infinito tutto divora,
infrangibile, irascibile, irresistibile uragano,
dardo celeste aguzzo del Kataibates che incenerisce,
che terra e mare temono quando rifulge,
e le belve tremano, quando lo strepito giunge all'orecchio.
Risplendono i volti alle luci, rimbomba il fulmine
nelle cavità dell'etere; squarciasti il manto
celeste velo lanciando la candida folgore.
Ma, beato, l'ira profonda scaglia nei flutti del mare
e sulle cime dei monti; la tua forza tutti conosciamo.
Ma compiaciuto delle libagioni da' alle menti tutto ciò che è conveniente
e un'esistenza che allieta l'anima, e insieme salute sovrana
e la dea Pace, che alleva i fanciulli, splendidamente onorata,
e una vita sempre fiorente di pensieri sereni.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Questo Inno ci parla dell'azione di Zeus. Diverso dal precedente, mette in luce Zeus che trasforma il suo presente. La forza della trasformazione, del mutamento, la determinazione del DIO e la modificazione del proprio presente che consente alla vita della Natura di germinare.

Tutto il Cosmo fiammeggia in quel ribollire di trasformazioni che genera la vita. Un intero pianeta attraversato da forze potenti con una Terra che si raffredda e con i fulmini che attraversano l'atmosfera. In quest'Inno è presente tutto il cosmo della Natura su una Terra giovane che sta partorendo l'Essere natura.

In quest'Inno inizia la vita. C'è il trionfo di Zeus nella Titanomachia e il raggiungimento del suo diritto a costruire le condizioni che egli reputa opportune per costruire la vita sul pianeta. Le sue condizioni. La rappresentazione di Zeus e la sua manifestazione è una scena apocalittica come è avvenuta all'inizio della vita sul pianeta. I sconvolgimenti della crosta terreste, il movimento dei continenti, il fragore delle tempeste sull'intero pianeta. Zeus è l'Atmosfera. Per l'Essere Umano quest'Atmosfera si trasferisce nell'intero cosmo. Dove il cosmo, nel suo insieme, è pieno di pianeti dove ogni Zeus costruisce le condizioni affinché l'Essere Natura, Era, possa germinare e costruire le sue strategie d'esistenza.

Quando nella Titanomachia si legge nella Teogonia di Esiodo:

Così disse, e lo lodarono gli déi dispensatori di beni,
ascoltando le sue parole; e desiderio di guerra prese il loro cuore
ancor più di prima; e una battaglia terribile risvegliarono
tutti, dee e déi, in quel giorno,
gli déi Titani e quanti erano figli di Crono,
e coloro che Zeus dall'Erebo, sotto terra, condusse alla luce,
terribili e forti, armati di tremenda violenza.
Cento braccia dalle loro spalle si alzavano
a tutti ugualmente, e cinquanta teste a ciascuno
dalle spalle nascevano sulle forti membra.
Essi allora contro i Titani si levarono in lotta terribile,
rocce scoscese nelle forti braccia serrando.
I Titani, per contro, rinforzaron le schiere,
risoluti, e mostrarono insieme l'opera e di mani e di forza,
gli uni e gli altri; e terribile intorno muggiva il mare infinito
e la terra molto rimbombava e gemeva il cielo ampio
scosso, e fin dal basso tremava il grande Olimpo
allo slancio degli immortali, e il tremore giungeva profondo
al Tartaro scuro, e dei piedi impetuosi il rimbombo
dell'indicibile battaglia e dei colpi violenti;
così dunque gli uni contro gli altri lanciavano dardi luttuosi,
e giungeva al Cielo Stellato il grido delle due parti
che si incalzavano mentre si urtavano con grande tumulto.
Né più oltre Zeus tratteneva il vigore, ma a lui
il cuore fu pieno di forza, e tutta
mostrò la violenza; intanto dal cielo e dall'Olimpo
veniva lampeggiando senza posa, e le folgori
fitte insieme col tuono e con il lampo volavano
dalle sue mani forti che ruotavano la fiamma divina
più volte; e attorno la terra nutrice crepitava
bruciando, e gemeva intorno nel fuoco la grande indicibile selva.
Bolliva la terra tutta, e i flutti d'Oceano,
e il mare infecondo; un caldo vapore avvolgeva
i Titani figli della Terra e la fiamma giungeva alle nubi divine
indicibile, e a loro accecava gli occhi, per quanto forti essi fossero,
il lampeggiante bagliore dei fulmini e dei baleni.
Un ardore prodigioso penetrava Caos, e pareva davanti
agli occhi a vedersi e il suono ad udirsi agli orecchi
come quando Gaia e Urano ampio di sopra
si scontrano; tanto, infatti, il grande fragore sorgeva
come se l'una rovinasse e l'altro crollasse sopra di lei;
tanto fragore nasceva dagli déi che si scontravano nella lotta.
E insieme i venti tremore e polvere turbinavano in alto
e il tuono e il lampo e la folgore fiammeggiante,
armi di Zeus grande, portavano, e strepito e grida
nel mezzo degli uni e degli altri; un fragore terribile nasceva
dalla lotta tremenda. Delle loro imprese appariva la forza.
E inclinò la battaglia; ma prima gli uni contro gli altri, ostinati,
saldi, avevano lottato in aspra battaglia.

Tratto da: Teogonia di Esiodo (trad. Arrighetti Graziano ed. BUR)

Ecco nascere l'Essere Natura. Dopo la grande battaglia di Zeus contro gli elementi primordiali, le forze che costituiscono l'esistente, Zeus diventa colui che costruisce le condizioni adatte per la vita. Dove la vita, nelle sue lotte d'esistenza, modificano il divenire di Zeus stesso in un rapporto di continua interazione.

Nella storia ci sono stati vari modi per interpretare la Titanomachia di Zeus contro i Titani. Varie interpretazioni sul perché avvenne tale battaglia. Eppure gli antichi non vedevano nella Titanomachia ciò che i monoteisti, i cristiani, interpretano partendo dalla miseria culturale del loro dio. La Titanomachia è il venir in essere della coscienza che si fa spazio fra altre coscienze costruendo un proprio essere nel mondo. La Titanomachia è la nascita del bambino. Il bambino che deve affrontare le forze potenti che lo hanno costruito nella pancia della madre, che sono il fondamento stesso della sua struttura psico-fisica, ma che deve domare per nascere e diventare un individuo della Natura uscendo dall'utero materno.

Dopo la battaglia di Zeus folgoratore possiamo dire come commentai leggendo la Teogonia Esiodea:

[Eccolo il bambino mentre manifesta le intenzioni attraverso le quali assumersi la responsabilità della propria vita.

"Devo uscire da questa trappola" affermò il bambino nel ventre della madre.

Così disse [il bambino], e lo lodarono gli déi dispensatori di beni, ascoltando le sue parole; e desiderio di guerra prese il loro cuore ancor più di prima; e una battaglia terribile risvegliarono...

La battaglia di una nuova vita che si lancia verso l'eternità dei mutamenti.

 

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

Home Page

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Foto Altare Pagano

Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.