Inno a Rettitudine

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire incenso a Rettitudine

 

Dice l'Inno Orfico a Rettitudine:

O la più giusta per i mortali, molto felice, desiderabile,
che con equità sempre ti rallegri degli uomini giusti,
onorata da tutti, dal felice destino; Rettitudine molto gloriosa,
che sempre giudichi con puri pensieri ciò che bisogna,
sempre indistruttibile nelle coscienza; infatti distruggi tutti,
quanti sono venuti sotto il tuo giogo, ma che a proprio vantaggio
con i pesanti piatti delle bilancia inclinano lateralmente per ingordigia;
estranea alle fazioni, amica di tutti, amante delle feste, amabile,
ti rallegri della pace, ricerchi la vita sicura;
sempre infatti detesti il di più, mentre gioisci dell'equità:
in te infatti la virtù della saggezza raggiunge un buon fine.
Ascolta, dea, e giustamente distruggi la malvagità dei mortali,
affinché viaggi sempre con equilibrio la vita buona
degli uomini mortali, che mangiano il frutto della terra,
e di tutti gli animali, quanti ne nutre nelle viscere
la dea madre Terra e Zeus marino che sta nel pelago

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Rettitudine. Essere uguali a sé stessi! Nelle diverse circostanze! Vivere alimentando il proprio Potere di Essere anziché vivere per appropriarsi di individui attraverso il Potere di Avere "ma che a proprio vantaggio con i pesanti piatti delle bilancia inclinano lateralmente per ingordigia;".

La manifestazione di questo DIO nell'Essere Umano è la sua capacità di andare e viaggiare fra popoli e culture diverse senza ricevere offese; senza arrecare offese. Chi manifesta questo DIO può muoversi nell'Essere Natura rispettato da ogni Essere e da ogni specie.

Per chi interpreta questa visione Orfica, senza praticare Stregoneria, è sempre difficile distinguerla da Giustizia. Chi pratica Stregoneria, questa divinità la conosce molto bene: la conosce col nome di Impeccabilità. Questo divino viene manifestato dall'apprendista stregone attraverso l'autodisciplina unito all'intento con cui abita il mondo.

L'Intento universale che il soggetto pratica è la sua trasformazione nell'infinito; il coltivare il suo tesoro: alimentare il dio che cresce dentro di lui. L'autodisciplina è la costruzione delle relazioni fra il soggetto che alimenta il proprio Potere di Essere e ogni Potere di Essere che incontra nel mondo.

Per riuscire a costruire delle relazioni fra il Potere di Essere del soggetto e i Poteri di Essere che il soggetto incontra nel mondo è necessario che ogni soggetto incontri sé stesso, le stesse tensioni e le stesse necessità, nel soggetto che gli sta davanti: impossibile quando si costruiscono le relazioni all'interno del Potere di Avere dove la necessità del soggetto è quella di impedire all'oggetto, nella relazione, di manifestare sé stesso per costringerlo a manifestare sottomissione e dipendenza.

Solo chi manifesta Rettitudine può camminare assieme agli Dèi. Perché il suo agire è sempre un processo di costruzione e di trasformazione soggettiva il cui arricchimento viene messo al servizio dell'oggettività in cui vive.

Rettitudine: "sempre infatti detesti il di più, mentre gioisci dell'equità". Posso uccidere quanto mi serve o ritengo mi possa servire, non stermino il mondo. Posso appropriarmi per un fine, ma raggiunto il fine cesso di appropriarmene. Rettitudine, per gli Orfici, nasce da Notte. E' germinazione dall'oscuro che consente di venire alla luce. Rettitudine, essere sempre uguali a sé stessi. Manifestare il proprio Intento. Manifestare il proprio sentimento che presenta Giustizia.

Senza Rettitudine non si può invocare Nemesi.

Senza Rettitudine non c'è Potere di Essere che si alimenti dentro all'individuo.

L'impeccabilità ci consente di affrontare lo sconosciuto che ci circonda, ogni forma di sconosciuto. Permette al nostro cuore di essere rispettoso e timoroso senza per questo essere sottomesso o pauroso. L'impeccabilità non ci dice che siamo forti e invincibili; l'impeccabilità ci dice che abbiamo fatto del nostro meglio, che siamo noi stessi, e che forse possiamo fare meglio, ma, ora, in questo momento, qualunque sconosciuto ci venga incontro, noi siamo pronti.

Anche davanti alla morte del corpo fisico, l'individuo impeccabile, è pronto a trasformarsi in un dio.

Praticare Rettitudine non è essere obbedienti ad un padrone, ma è la nostra capacità di manifestare noi stessi davanti a tutti i poteri della vita.

Perché Apollo può presentarsi armato davanti al consesso degli Dèi all'Olimpo puntando loro l'arco pronto a scagliare le sue frecce? Perché è sempre stato uguale a sé stesso: perché egli è sé stesso. Perché dentro di lui Rettitudine si manifestava anche quando le sue azioni non erano delle migliori.

L'impeccabilità è uno dei poteri che trasformano gli Esseri Umani in Dèi. L'impeccabilità è uno dei poteri che ci permettono di costruire il nostro Potere di Essere in armonia col Potere di Essere di ogni soggetto compreso nel mondo in cui viviamo.

Così gli Dèi manifestano Rettitudine quando ad Athene offrono il cavallo e l'olivo per essere onorati. Ogni DIO porta il suo dono e dal suo dono riconoscerete la Rettitudine manifestata da quel dio come capacità di camminare insieme agli Esseri Umani in una via che conduce all'eternità.

Cosa porta agli Esseri Umani il dio dei cristiani? Il cavallo? L'olivo? Il benessere? La felicità? No! Sia mai! Sia mai che il dio dei cristiani onori gli uomini. Il dio dei cristiani stupra gli uomini per ottenere la loro obbedienza. Non pratica Rettitudine. Non riconosce la Rettitudine dell'uomo. Per questo motivo il dio dei cristiani va disprezzato.

Viene onorato chi cammina al nostro fianco affrontando le avversità della vita elargendo il suo aiuto; viene onorato chi manifesta Rettitudine.

Cosa porta il dio dei cristiani agli uomini? Ecco il suo dono:

"Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Perché sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell'uomo saranno i suoi stessi familiari. Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio e la figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me. Chi tiene conto della sua vita la perderà, e chi avrà perduto la sua vita per amor mio la ritroverà!"

Tratto dal vangelo di Matteo 10, 34 e oltre.

Il dono del dio dei cristiani agli uomini è solo odio e morte. E' venuto per portare la distruzione per il piacere di sottomettere e distruggere chi non si può difendere. Questo è il dono del dio dei cristiani. Non c'è Rettitudine nelle sue azioni, ma disprezzo per la vita. E poi, qualcuno si stupisce se i suoi preti stuprano i bambini. Poseidone non abbandonò Athene perché i suoi abitanti avevano preferito l'olivo. Poteva sempre camminare assieme ai suoi abitanti per costruire il futuro. Ma il dio dei cristiani no. Egli è venuto per distruggere, per impedire agli Esseri Umani di trasformarsi in Dèi. Guardate Rettitudine e saprete se davanti a voi c'è un DIO o un impostore che manifesta il macellaio di Sodome e Gomorra.

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Guardiano dell'Anticristo

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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.