Inno a Nomos, la Legge

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire incenso a Nomos

 

Dice l'Inno Orfico a Nomos:

Invoco la santa sovrana degli immortali e dei mortali,
Legge celeste, che determina la posizione degli astri, giusto sigillo
del pelago marino e della terra, che stabile, sempre estranea alle fazioni
custodisce la sicurezza della Natura con le leggi,
con le quali in alto guidando il grande cielo essa stessa procede,
e l'invidia non giusta armò di sibilo che spinge fuori;
che anche per i mortali risveglia un buon fine di vita:
essa sola infatti possiede il timone dei viventi
accompagnandosi a pensieri rettissimi, sempre sicura,
antica, molto esperta, che senza danno abita con tutto
ciò che è legale, ma porta la pesante sventura a ciò che è illegale.
Ma, beata, onorata da tutti, portatrice di felicità, da tutti desiderata,
con cuore benevolo manda il tuo ricordo, ottima.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Un Pagano Politeista ha bisogno di leggi certe nelle quali costruire sé stesso. E' come l'universo in cui le leggi delle relazioni fra gli enti appartengono agli adattamenti che gli enti hanno costruito partendo da quanto hanno trovato nel venire in essere. Nessuna mente si sveglia al amttino impazzita e decide, perché gelosa dell'Essere Natura, di invertire la gravità dei pianeti. Nessuna mente può farlo perché non esiste nessuna mente che abbia stabilito l'esistenza della gravità o della gravitazione universale. Le cose sono come sono venute in essere mediante trasformazione e gli enti si adattano al loro esistere. L'adattamento degli Esseri modifica il presente, ma solo nella misura in cui gli enti che agiscono nel presente sono attori della loro esistenza, protagonisti all'interno delle leggi, e non spettatori o padroni delle leggi.

L'inno Nomos (la Legge) va interpretato in senso cosmico. La legge non viene associata a Giustizia che procede da Temi (giustizia universale), adattata da ZEUS per gli Esseri della Natura. Legge è Legge. Senso dell'esistenza degli Esseri. Nomos è il meglio del meglio che in quel momento regola le relazioni fra gli Esseri. Esseri uguali che rispondono alla medesima legge. La somma legge che ogni Essere deve esprimere in cui costruire sé stesso. La Legge, violando la quale si distrugge l'ordine cosmico. Lo si distrugge sia che si annienti legge nel Cosmo sia che la si annienti nel singolo Essere. La manifestazione di legge, Nomos, nelle azioni di ogni Essere; il principio della sua vita in continuo adattamento e trasformazione.

Che cos'è Nomos, Legge? E' L'ADATTAMENTO SOGGETTIVO ALLE VARIABILI OGGETTIVE.

E' la manifestazione del libero arbitrio di ogni soggetto che compone e che agisce nell'oggettività nella quale viviamo. Tutta l'oggettività nella quale viviamo è divenuta attraverso Nomos, la legge. Tutta la realtà nella quale noi siamo germinati è divenuta per adattamento soggettivo alle variabili oggettive..

Quando un soggetto esprime il proprio adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontra, esprime Nomos. Nomos espressa in funzione dell'intento.

Quando un soggetto incontra un mondo in cui viene applicato Nomos? Quando i soggetti del mondo in cui vive praticano l'adattamento soggettivo alle variabili oggettive in funzione dell'intento della propria esistenza! C'è un solo luogo in cui Nomos non può esistere: nei sistemi sociali umani.

I Sistemi Sociali Umani sono entrati nella ragione della descrizione separando, con questo, l'individuo dalla risposta immediata alle tensioni che lo spingono a dilatarsi nell'esistente. Le tensioni che spingono il soggetto a manifestare Nomos come adattamento soggettivo alle variabili oggettive, devono essere mediate dalla descrizione della ragione, dalla sua logica descrittiva, per non danneggiare i Sistemi Sociali umani. Si possono manifestare tensioni violente, tensioni impellenti, tensioni esasperate: Nomos media fra l'espressione delle tensioni di un soggetto e le esigenze di tutti i soggetti del e nel Sistema Sociale Umano. Poi, succede che il soggetto non può manifestare sé stesso, ma deve piegare le tensioni, che da dentro sé stesso spingono per dilatarsi, a tensioni d'esistenza non sue. In termini giuridici diremmo che il soggetto viene costretto a rinunciare ad essere un soggetto di diritto (diritto di esercitare Nomos nel mondo in cui è germinato), ma diventa oggetto di possesso e, pertanto, costretto a manifestare una volontà, una verità, dogmi e morale di un altro soggetto che mantiene per sé il diritto a gestire l'esistenza di sé stesso e di colui che è costretto ad obbedirgli.

Gli Esseri Umani, entrati nella descrizione della ragione, impararono a piegare altri Esseri ai propri voleri in una specie di allevamento di Esseri Umani pensati come bestiame che deve obbedire.

Qualcuno ha strappato Nomos dagli Esseri Umani al fine di esercitare, nei loro confronti, il diritto di possesso!

Perché ha distrutto Nomos?

Se alcuni Esseri che si cibano di energia della sottomissione, della contrizione alimentano la sottomissione nelle società umane, questo persiste perché molti Esseri Umani vivono sottomettendo Esseri Umani costringendoli all'obbedienza. Un'obbedienza dalla quale traggono profitto, potere, che diventa la sola ragione della loro sopravvivenza psico-fisica. Esseri di energia che si cibano del sapore dell'energia dispersa nell'ambiente da Esseri Umani resi incapaci di prendersi nelle proprie mani la responsabilità della loro vita. Sia un regime sociale assolutista che Esseri di Sola Energia vitale Stagnata agivano in accordo per trasformare masse di Esseri Umane in produttori di Energia di Morte. La producevano distruggendo sé stessi e gli Esseri della propria specie sottraendo ad ogni nuovo nato la possibilità di esercitare Nomos: di esercitare il proprio diritto di adattamento soggettivo alle variabili oggettive. Sottomettevano ogni nuovo nato distruggendo il suo futuro affinché non fosse mai in grado di bussare alle porte degli DEI diventando egli stesso un DIO!

Dove sta l'origine, la fonte, che distrusse Nomos fra gli Esseri Umani?

Sta in chi si ciba di Energia di morte e distruzione prodotta fra gli Esseri Umani, sta nelle pretese di dominio dell'uomo sull'uomo. Sta nell'arbitrio soggettivo che pretende di possedere gli uomini imponendo dei comportamenti che convengono al possessore. Un possessore, un padrone che altro non è che un cadavere della vita che pretende di legittimare il suo possesso con norme criminali chiamate "leggi". Queste norme che legittimano il possesso dell'uomo sull'uomo diventano "ideologia del possesso" che si manifesta mediante una serie di enunciati che non rappresentano le regole, magari dure, entro le quali i Sistemi Sociali Umani si trasformano, ma la legittimazione dello stupro emotivo dell'infanzia, la legittimazione della schiavitù e la legittimazione di imporre obbedienza e servaggio ai più deboli. Nomos viene stuprato in funzione dell'imposizione dell'obbedienza.

Il macellaio di Sodoma e Gomorra distrugge, stuprandola, Nomos e trasforma gli Esseri Umani in cadaveri; in schiavi costretti a rinunciare al loro cammino nell'infinito:

"E Dio pronunciò queste parole: "Io sono il Signore, Iddio tuo, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altro Dio fuori che me. Non ti fare nessuna scultura, né immagine delle cose che splendono su nel cielo, o sono sulla terra, o nelle acque sotto la terra. Non adorerai tali cose, né servir loro, perché io, il Signore Iddio tuo, sono un dio geloso, che punisco l'iniquità dei padri nei figli fino alla terza o quarta generazione, di coloro che mi odiano; ma uso clemenza fino alla millesima generazione verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non nominare il nome del Signore, Iddio tuo, invano, perché il Signore non riterrà innocente chi proferisce invano il suo nome. Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Per sei giorni lavorerai e attenderai alle opere tue, ma il giorno settimo è giorno di riposo per il Signore, Iddio tuo; non fare in quello alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia; né il tuo servo, né la tua serva, o il tuo bestiame o il forestiero, che è dentro alle tue porte, poiché in sei giorni il Signore fece il cielo e la terra e il mare e tutto quello che essi contengono, ma il settimo giorno si riposò: per questo il Signore benedisse il giorno del sabato e lo santificò. Onora tuo padre e tua madre, affinché siano prolungati i tuoi giorni sopra la terra, che il Signore, tuo Dio ti dà. Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare. Non dire falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la donna del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue e il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo"

Tratto dalla bibbia di ebrei e cristiani, Esodo 20, 1 e oltre.

Il dio padrone di ebrei e cristiani, prodotto dell'unione fra il delirio patologico del possesso degli uomini e l'interesse economico che costringe gli uomini all'obbedienza istilla il terrore negli uomini fin dall'infanzia:

"Tutto il popolo avvertiva i tuoni e i lampi e il suono della tromba e mirava il monte fumante e a tal vista tremava, né ardiva accostarsi. E disse a Mosé: "Parla tu a noi e ti ascolteremo; ma non ci parli Iddio, perché non si debba morire". Mosé rispose al popolo: "Non temete: Iddio è venuto per mettervi alla prova; egli vuole che il suo timore vi sia sempre presente, affinché non pecchiate". E il popolo se ne stette lontano, mentre Mos si accostò alla caligine, nella quale era Iddio." ESODO 20-18

Una volta ottenuto il terrore, la malattia mentale di chi si identifica nel delirio del macellaio di Sodoma e Gomorra consegna il premio a tutti coloro che manterranno il terrore fra gli Esseri Umani affinché costoro rinuncino a diventare degli Dèi prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza e attraverso lo stupro degli uomini fanno in modo che Nomos sia tenuta lontano dalle società umane.

"Queste sono le leggi di giustizia, che tu proporrai loro. Se tu comprerai uno schiavo ebreo, ti servirà per sei anni; ma al settimo anno se ne andrà libero, senza pagar nulla. Se è venuto lui solo, solo se ne andrà; se con la moglie, la moglie se ne andrà con lui. Se il suo padrone gli ha dato moglie, la quale l'abbia reso padre di figli o figlie; la moglie con i propri figli saranno del suo padrone, ed egli se ne andrà solo. Ma se lo schiavo dicesse: "Io amo il mio padrone, mia moglie e i miei figli, non voglio andarmene libero", il padrone lo farà comparire davanti a Dio, poi lo farà accostare alla porta, o allo stipite di casa, e gli forerà l'orecchio con una lesina; e costui gli sarà schiavo per sempre. Se uno vende sua figlia per schiava, ella non se ne andrà di casa, come se ne vanno gli schiavi. Se ella è in dispregio agli occhi del padrone che l'aveva destinata per sé, la faccia riscattare; ma non la può vendere a gente straniera, per non averle mantenuto la promessa. Se egli la destina a suo figlio, la tratti secondo i diritti delle figliuole. Se egli ne prende un'altra, non le tolga la sua parte di vitto, né il vestiario, né il diritto coniugale. E se non fa per lei queste tre cose, ella può andarsene gratuitamente, senza riscatto."

Tratto dalla bibbia di ebrei e cristiani, Esodo 21 – e oltre.

Tutto questo per distruggere Nomos.

Gli Esseri Umani vengono privati della capacità di costruire sé stessi. Usciti come specie dal brodo primordiale, dopo aver vissuto per sfida in milioni di anni, vengono ora costretti a sottostare alla volontà di chi li priva della loro volontà, dei loro desideri e delle loro tensioni affermando che loro, gli Esseri Umani, sono "roba sua".

Questo terrore ha attraversato la storia dell'umanità trasformando i Sistemi Sociali in campi di sterminio. Società regolate in campo di sterminio dove nessuna NOMOS poteva entrare perché il filo spinato e i forni crematori facevano dei loro abitanti oggetti di possesso di chi gestiva quel campo di terrore dopo averlo costruito e imposto.

Ma dal terrore, in cui il dio degli ebrei e dei cattolici hanno costretto l'Essere Umano, emerge, con infiniti sforzi, Nomos che inizia a proclamare con la voce che scaturisce dal fulmine di ZEUS:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali!"

E i cieli della vita degli Esseri della Natura iniziano a tremare:

"Nessuno può essere tenuto in schiavitù o in servitù!"

"Ogni persona ha diritto alla libertà e alla sicurezza!"

"Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; questo diritto importa la libertà di cambiare religione o pensiero, come anche la libertà di manifestare la propria religione o il proprio pensiero individualmente o collettivamente, in pubblico e in privato, per mezzo del culto, dell'insegnamento, di pratiche e compimento di riti!"

E ancora Nomos con voce di tuono:

"La libertà di manifestare la propria religione o il proprio pensiero non può essere oggetto di altre limitazioni oltre a quelle previste dalla legge, e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la sicurezza pubblica, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica o la protezione dei diritti e delle libertà di altri!"

Nomos ha urlato con voce di tuono!

Non più gli uomini uguali in ginocchio davanti al dio padrone, al loro padrone; ma uguali al padrone col padrone che risponde alle medesime leggi.

Non più uomini costretti a rinunciare al proprio Libero Arbitrio nelle condizioni in cui sono divenuti.

Esseri socialmente uguali in sé stessi e per sé stessi.

I tempi degli Dèi non sono i tempi desiderati dagli Esseri Umani. Gli Esseri Umani devono imparare a rivendicare Nomos nel loro tempo presente. Quando gli Esseri Umani dimenticano gli Dèi, questi ritornano, per altra via, ma nel frattempo gli Esseri Umani hanno perduto una loro occasione. Saranno costretti a manifestare nuovi desideri, nuove tensioni e nuove necessità attraverso le quali richiamare gli Dèi e alimentare il potere di NOMOS affinché ritorni fra gli Esseri Umani. Nel frattempo, vecchi cammini, vecchie possibilità di trasformarsi in Dèi vengono distrutte e nuove possibilità si aprono: uguale è il fine cui le tensioni soggettive tendono, diverse sono le strategie e l'ambiente culturale in cui quelle strategie vanno elaborate.

Allora, anche noi, con gli ORFICI, intoniamo quest'Inno:

Invoco la santa sovrana degli immortali e dei mortali,
Legge celeste, che determina la posizione degli astri, giusto sigillo
del pelago marino e della terra, che stabile, sempre estranea alle fazioni
custodisce la sicurezza della Natura con le leggi,
[...]

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.