Inno al Sole

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire aromi al Sole

 

Dice l'Inno Orfico al Sole:

Ascolta, beato, tu che hai l'eterno occhio che tutto vede,
Titano di luce d'oro, Iperione, luce del cielo,
da te stesso generato, instancabile, dolce vista dei viventi,
a destra genitore dell'aurora, a sinistra della notte,
che temperi le stagioni, danzando con piedi di quadrupede,
buon corridore, sibilante, fiammeggiante, splendente, auriga,
che dirigi il cammino con i giri del rombo infinito,
per i pii guida di cose belle, violento con gli empi,
dalla lira d'oro, che trascini la corsa armoniosa del cosmo,
che indichi le azioni buone, fanciullo che nutri le stagioni,
signore del cosmo, suonatore di siringa, dalla corsa di fuoco, ti volgi in cerchio,
portatore di luce, dalle forme cangianti, portatore di vita, fecondo Paian,
sempre giovane, incontaminato, padre del tempo, Zeus immortale,
sereno, luminoso per tutti, del cosmo l'occhio che tutto circonda,
che ti spegni e ti accendi di bei raggi splendenti,
indicatore di rettitudine, che ami i rivi, padrone del cormo,
custode della lealtà, sempre supremo, per tutti d'aiuto,
occhio di rettitudine, luce di vita; o tu che spingi i cavalli,
che con la sferza sonora guidi la quadriga:
ascolta le parole, e agli iniziati mostra la via soave.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Negli Inni Orfici la presenza dell'Essere Sole è all'interno di una rappresentazione divina che afferma e non distingue. L'Essere Sole appare in tutte le religioni antiche come il centro della Coscienza divina. Il DIO per eccellenza, tant'è che la stessa parola DIO e Zeus derivano da luce quale manifestazione della luce solare. Con la stessa luce e con lo stesso bagliore gli Stregoni vedono la luce del DIO che si costruisce negli Esseri Umani. L'Essere Sole è la Coscienza di Sé che sedimenta tutte le Coscienze che si formano in questa parte dello spazio, al di là dei loro mutamenti e delle loro peculiarità divine, per continuare le trasformazioni e partecipare alla costruzione della Coscienza Universale. Come alla fine del tempo è Urano Stellato che ricompone le Coscienze dell'Universo per formare la Coscienza Universale, così l'Essere Sole è la Coscienza di Sé che compone tutte le Coscienze di Sé in questa parte dello spazio. L'Essere Sole ha un solo scopo, alimentare ogni Coscienza di Sé affinché la sua Energia sia vivida e forte ed egli possa proseguire in innumerevoli mutamenti incrementando la propria Coscienza e la propria Consapevolezza affinché si unisca alla coscienza dell’intera Galassia!

L’Inno Orfico al Sole è un canto alla vita: alla vita dell’Essere Sole in relazione con la Natura e tutti i suoi figli. Più che un'invocazione è un riconoscere ciò che l'Essere Sole è e ciò che rappresenta per gli Esseri figli di Hera. Nello stesso tempo l’Inno al Sole ripropone temi cari ai Neoplatonici trattando l’Essere Sole non come un Essere in sé, ma come un aspetto di Zeus all’interno di quel processo di sganciamento della filosofia dal Mito. L’Inno, comunque, mantiene le caratteristiche del Mito in cui l’Essere Sole abita il mondo.

Nell'Antica religione dei popoli l'Essere Sole è visto come Astro Consapevole, come Divinità operante, come personificazione degli attributi della specie, come figlio e come generatore. Si identifica l'Essere Sole con molti DEI. Sull'Essere Sole gli Esseri Umani hanno proiettato i loro desideri, le loro tensioni e le aspettative, proprie delle loro culture. La realtà oggettiva, qualunque essa sia, viene sempre circoscritta dalla percezione soggettiva, ma gli Inni Orfici manifestano delle caratteristiche precise di cultura, epoca e sentimenti. Innanzi tutto l'occhio che tutto vede. E' un mito proprio dell'Essere Sole e l'unica cosa che non poteva vedere era dentro il regno di Ade per aiutare Demetra. Titano! Gli Inni Orfici lo indicano come ingenerato (e inutile dire increato!). In realtà ogni porzione di Urano Stellato non è generata, ma si genera da sé, come ogni Essere. Solo che per gli estensori degli Inni Orfici il generarsi da sé era una caratteristica tanto notevole da dover essere sottolineata. Usciva dalla dimensione umana per accedere alla dimensione del "Divino immaginato". Da una parte l'aurora e dall'altra parte la notte: l'emergere continuo della conoscenza dall'oscuro!

Dopo di che, l'Inno Orfico, continua elencando le relazioni che l'Essere Sole ha con gli aspetti della vita che riempiono di sentimento e di trasporto emotivo gli estensori degli Inni Orfici stessi. L’emozione percepita dal poeta viene esplicitata mediante un elenco di azioni che eccitano il suo sentimento: "che temperi le stagioni, danzando con piedi di quadrupede, buon corridore, sibilante, fiammeggiante, splendente, auriga,"

Il trascorrere delle stagioni (quanto è importante e vissuto piacevolmente in area mediterranea!) è un adattamento della vita degli Esseri della Natura in presenza dell'Essere Sole, un loro adattamento a quanto l'Essere Sole emana.

Le danze della primavera dei mammiferi sono danze all'Essere Sole. Manifestazione di loro stessi, della loro determinazione nell'affrontare la vita, nel piacere dell'esistenza e della loro trasformazione. I rituali di accoppiamento degli Esseri della Natura sono SEMPRE dei ringraziamenti per l'oggettività nella quale possono manifestare le proprie tensioni e il proprio piacere. In sette attributi viene definito il piacere della percezione dell'Essere Sole: temprare, danzare, correre, sibilare, fiammeggiare, splendere, condurre. Questa descrizione dell'attività dell'Essere Sole la possiamo osservare dispiegata in ogni Essere della Natura.

E' l'espressione stessa della vita e delle tensioni di espansione degli Esseri: "per i pii guida di cose belle, violento con gli empi," Dove la violenza è atto di giustizia, espansione del sentimento, manifestazioni di tensioni che si aprono la via negli anfratti dello scuro e non volontà di appropriazione. D'altronde l'Essere Sole è! Non deve appropriarsi di nulla in quanto è ogni soggetto e ogni soggetto lo manifesta (Zeus stesso) nel momento in cui manifesta la sua volontà di vivere.

L’Essere Sole non ascolta le nostre parole, ma guarda alle nostre emozioni, percepisce le nostre sensazioni e sorregge i nostri Intenti! Per evocare l'Essere Sole dobbiamo manifestare l'Essere Sole che cresce dentro di noi e che costruiamo scelta dopo scelta nella nostra quotidianità, ma le parole, almeno con le parole, ringraziamo gli Dèi dell'oggettività e nello stesso tempo impariamo a serrare i pugni (è atto della nostra specie, lasciamo agli Esseri Lupo digrignare i denti!) per dire al mondo in cui viviamo: "Ecco, ci sono anch'io!". E’ con quel sentimento che costruiamo il legame di energia con l'Essere Sole! Serrare i pugni è "la sferza sonora" che guida la quadriga della vita e l'Essere Sole alimenterà l'intuito che noi mettiamo nella nostra vita. Allora, qualunque cosa facciamo, potremmo chiamare noi stessi "INIZIATI!".

 

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.