Inno alle Nuvole

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire mirra alle Nuvole

 

Dice l'Inno Orfico alle Nuvole:

Nubi aeree, nutrici dei frutti, erranti nel cielo,
di piogge generatrici, spinte dai venti per il cosmo,
tonanti, fiammeggianti, ruggenti, dagli umidi sentieri,
che nel grembo dell'aria avete fragore raccapricciante,
dai venti tirate rapidamente in senso contrario rimbombante,
ora vi prego, vestite di rugiada, bene esposte alle brezze,
di mandare sopra la madre terra piogge nutrici di frutti.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Un discorso simile è già stato fatto quando si è parlato a proposito del generare. Io ho una Coscienza, ho un pensiero col quale riconosco me stesso. Nello stesso tempo, che io voglia o non voglia considerarlo, ogni cellula del mio corpo e ogni parte finita del mio corpo riconosce sé stessa come diversa da quanto la circonda. Le strategie d'esistenza di ogni singola entità del mio corpo obbediscono alle leggi universali della manifestazione della volontà soggettiva finalizzata a dilatare sé stessi nel mondo circostante. Le limitazioni della dilatazione sono relative sia alle determinazioni del soggetto (cioè di ciò che qualifica il soggetto come divenuto) sia dall'intervento dell'oggettività che, ponendo le sue condizioni, ne limita lo sviluppo. Così il mio cuore non si può sviluppare all'infinito perché le determinazioni proprie del suo divenuto e le limitazioni del mio torace e di quanto contiene gli pone delle limitazioni. Ma il mio cuore, pur partecipando alla Consapevolezza che io normalmente indico per definire me stesso, ha delle sue strategie di esistenza con le quali si adatta e si trasforma persistendo nella forma e nella funzione che è determinata dalle SUE DETERMINAZIONI (cioè da ciò che caratterizza sé stesso). Ciò nonostante sono costretto sia riconoscere il ruolo che ha il mio cuore nella costruzione di me stesso, ma anche di una sua autonomia operativa come quella dell'autonomia operativa di ogni cellula del mio corpo che percorre un proprio sentiero di sviluppo della consapevolezza per diventare un DIO.

Perché affermo questo in merito alle Nuvole?

Perché ogni manifestazione atmosferica è una manifestazione di Zeus, ma nello stesso tempo ha una sua capacità soggettiva di rappresentarsi nell'oggettività in cui viene in essere. Il fulmine è una delle azioni esercitate da Zeus nel mondo, ma è anche un Essere Fulmine che si esprime in quell'istante e in quella condizione.

Questo discorso è anche quello relativo al Genio del Luogo, l'intelligenza del singolo luogo della Terra. Un Genius Loci immenso e infinito, come quello rappresentato dalla Madre di tutte le cose esistenti, Nera Notte, al Genius Loci del mio paese, della mia città, della mia terra o della fonte alla quale mi abbevero.

Veniamo educati a pensare che l'intelligenza sia nell'immenso, ma non siamo abituati ad afferrare l'intelligenza in ogni ente contenuto nell'immenso e a riuscire a cogliere le relazioni che esiste fra un immenso ed ogni sua parte. Per questo, troppe persone, finiscono per fare lo stesso errore dei Platonici e dei Neoplatonici. Attribuiscono al "Tutto", all'Uno, l'intelligenza da cui si genera il presente e non si rendono conto che il "tutto" non ha nessuna intelligenza, ma solo la sostanza materiale (o se preferite, l'energia) da cui i corpi si separano manifestando LORO l'intelligenza e non il "Tutto". ZEFFIRO è un DIO, ma è parte della più grande Coscienza di Sé che è Zeus pur esprimendo proprie strategie che sono comunque all'interno delle strategie di Zeus. Zeus, come ognuno di noi, non può costruire le proprie strategie per lo sviluppo della propria esistenza, prescindendo dalle strategie messe in essere da ogni sua parte.

Quando io invoco Zeus, invoco l'elemento di Zeus più vicino agli Intenti per cui lo invoco e alla qualità del mio divenuto. Non mi sto' rivolgendo al dio padrone, ma ad un'oggettività con la quale intendo costruire le mie strategie d'esistenza.

Le Nuvole sono parte di Zeus, ma sono le Nuvole.

Ci sono intere generazioni di Apprendisti Stregoni che hanno fissato la loro Attenzione sulle Nuvole. Ci sono intere generazioni di Apprendisti Stregoni che hanno tentato di cavalcare i fulmini fissando su di essi la loro attenzione. Spesso gli elementi atmosferici ne hanno catturato l'attenzione portandola in mondi diversi e assurdi.

Le Nuvole rientrano fra i soggetti del mondo che soddisfano i bisogni degli Esseri della Natura in un modo tanto potente che la ragione stessa è costretta a riconoscere. Le Nuvole nutrono l'Essere Terra e dell'Essere Natura. Esse agiscono come mutuo scambio fra la Terra e l'Atmosfera; fra Rea e Zeus. Sono ciò che alimenta le trasformazioni della vita della Natura e a volte esprimono sulla superficie del pianeta il senso del mutamento, il trascorrere e il manifestare del potere di Essere di Crono.

Molti Apprendisti Stregoni le hanno evocate per chiamare la pioggia ristoratrice. Molte Nuvole hanno risposto a quei richiami.

Se noi, come Esseri Umani, guardassimo alle Nuvole come guardiamo a degli DEI, quanto diverso sarebbe il nostro atteggiamento nei confronti del mondo che ci circonda: potremmo riconoscere la grandezza del Potere di Essere di Zeus e Giove.

Anche noi, allora, potremmo dire:

"ora vi prego, vestite di rugiada, bene esposte alle brezze,
di mandare sopra la madre terra piogge nutrici di frutti.".

 

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Guardiano dell'Anticristo

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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.