Inno agli Astri

Il significato religioso dell'Inno Orfico

Claudio Simeoni

Indice commenti religiosi degli Inni Orfici.

Offrire aromi agli Astri

 

Dice l'Inno Orfico agli Astri:

Degli astri splendenti invocherò il sacro splendore
con voci conformi al rito chiamando i démoni santi.
Astri celesti, cari figli della Notte Nera,
che vi muovete in giro con vortici circolari correndo intorno.
Scintillanti, di fuoco, genitori di tutto sempre,
determinate il destino essendo guide di ogni destino,
regolate il sentiero divino degli uomini mortali,
sorvegliate le zone dalle sette luci, vagate nell'aria,
celesti e terrestri, dalla corsa di fuoco, eternamente indistruttibili,
illuminate sempre il manto oscuro della notte,
risplendenti di scintillii, benevoli e notturni;
venite ai sapienti cimenti del sacro rito
compiendo la corsa valorosa per imprese gloriose.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Per parlare di questo Inno dovremmo parlare dello Sciamano. Dovremmo parlare delle grandi distese, oppure dei mari dove l'occhio dell'Essere Umano scruta il cielo stellato e ascolta la voce dei figli di Urano Stellato! Le sue guide, i suoi destini!

Per parlare di questo Inno dovremmo entrare nel silenzio dell'Infinito e comprendere il senso di DAIMON, l'essenza divina degli oggetti che ci stanno davanti! Oggetti che sappiamo (ma perché lo sappiamo?) erano prima che noi esistessimo e saranno dopo che noi non ci saremo! Gli Esseri Stelle o gli Esseri Pianeti, la loro coscienza che gli antichi Greci percepivano e che chiamavano Daimon, la coscienza divina, il farsi dio dell'oggetto che sembra muto alla nostra ragione. Gli Astri erano la rappresentazione di Urano Stellato. Non avevano tempo (almeno relativo agli Esseri della Natura), ma chi pratica una via alla Stregoneria ne percepisce la voce e il respiro che sorregge l'Apprendista Stregone nel silenzio dell'Infinito. Lo stesso Esiodo sa che le voci delle Stelle non sono lontane dalla vita degli Esseri Umani e degli DEI. Perché Zeus inghiotte Meti? Perché Zeus fagocita l'intelligenza progettuale, l'intelligenza del costruttore? Ci dice Esiodo: "Allora ingannando il suo cuore con parole astute, la inghiottì nel suo ventre dietro i consigli di Gaia e di Urano Stellato! Così ambedue l'avevano consigliato perché il regale potere nessun altro avesse, al posto di Zeus, fra gli Dèi sempre esistenti..." Urano Stellato veglia sugli Esseri della Natura e ogni Astro ha la sua voce, sono gli Esseri Umani che hanno chiuso le loro orecchie all'infinito.

Per gli Inni Orfici gli Astri sono figli delle Notte Nera solo perché Nera Notte è il luogo in cui vennero in essere e, nel momento in cui vennero in Essere Nera Notte contiene tutte le possibilità degli infiniti futuri. E' Nera Notte che costruisce le intelligenze. E' l'utero, l'uovo o il seme che costruisce l'intelligenza. E' come per le voci: noi sappiamo ascoltarle solo nel silenzio. Dove c'è frastuono la voce si confonde, tutto è rumore di fondo e la nostra attenzione vaga senza cercare legami o relazioni. Nella Notte Nera possiamo ascoltare la voce degli ASTRI, dove c'è luce c'è frastuono e gli Apprendisti Stregoni cercano il SILENZIO per ascoltare le voci che nel frastuono sarebbero mute. Poi succede che Nera Notte diventa consapevole. Lei "Genius Loci" dell'Universo di intelligenze che si trasformano, memoria delle trasformazioni e degli Intenti, diventa l'utero che genera Stregoni e che alimenta ogni possibile trasformazione di ogni presente, di ogni soggetto, nell'universo.

Ognuno di quegli Astri è la più grande Coscienza di Sé nel suo settore di spazio siderale, esattamente come l'Essere Sole è la più grande Coscienza di Sé in questo settore dello spazio che comprendere l'Essere Terra.

Lasciamo pure la cultura che fu, e afferriamo la cultura che è!

Che gli Astri si muovessero in un cielo infinito noi lo sappiamo, ma quello che intendevano gli antichi non è quello che intendiamo noi! Però il "destino", quello sì!

Gli Astri determinano il destino!

Non quello dei "taroccari" o degli "astrologi", ma il futuro della vita. Il futuro della vita ha un "destino segnato" dalle condizioni che gli Astri hanno costruito. La Natura non è quella che oggi è se non ci fosse stato l'Astro Sole, l'Astro Terra, o l'Astro Luna? Costoro e tutti gli altri del Sistema Solare, della Via Lattea, delle infinite Galassie hanno determinato il destino che oggi noi viviamo. Questo è il destino degli Astri.

La voce degli Astri può essere ASCOLTATA o IGNORATA, ma parlano ad ognuno di noi. Parlano alle nostre emozioni. Perché non pratichiamo l'IMPECCABILITA' per poterla ascoltare, anziché riempire i nostri occhi di abbagli e le nostre orecchie di frastuoni? Potrebbero camminarci a fianco e aiutarci a scalare la montagna della vita, come aiutarono Zeus. Potrebbero aiutare a costruire il Daimon dentro di noi e riempirlo di saggezza affinché si attrezzi per bussare alle porte dell'Olimpo.

Possiamo soltanto evocarli, come facevano gli antichi, mentre brandiamo la consapevolezza della nostra esistenza affermando, come gli Antichi: "venite ai sapienti cimenti del sacro rito compiendo la corsa valorosa per imprese gloriose."

Ma noi, noi sapremo essere sapienti e chiamare le voci infinite di Urano Stellato affinché sussurrino alle nostre orecchie?

Ma noi, noi sapremo essere sufficientemente impeccabili da aprirci all'infinito, costruire il silenzio e ascoltare quelle voci?

In ogni Astro c'è un Essere Umano che si costruisce; in ogni Essere Umano c'è un Astro che nasce!

Platone affermava che gli Astri sono la manifestazione dell'esistenza degli Dèi, ma Platone era un nemico della Democrazia e con la sua filosofia voleva legittimare il suo desiderio di essere il padrone degli uomini. Gli Astri erano lontani, mentre lui era quì a negare gli Dèi attorno a noi. Noi guardiamo le Stelle, ma solo gli Esseri Umani a caccia di Conoscenza e di Consapevolezza (donne e uomini) li possono intendere! Noi non alziamo templi agli Astri, ma quando udiamo le loro voci, il nostro cammino, nel dare l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza, diventa meno faticoso!

 

Marghera, 02 aprile 2002

Gli Inni Orfici

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Gli Inni Orfici del Neoplatonismo

Gli Inni Orfici Erano ricordi Orfici fatti propri dai Neoplatonici. Erano molto amati da Damascio, l'ultimo reggente dell'Accademia di Atene. Damascio, perseguitato dai cristiani fuggì in Persia nel tentativo di rifondare l'Accademia neoplatonica. Fu un fallimento. Ritornò ritirandosi dall'attività e accordandosi con i cristiani per non essere ucciso. I Neoplatonici si Erano dimenticati del significato del nome degli Dèi che noi, al contrario di loro, incontriamo nella quotidianità.