Il concetto di LIBERTA' è sempre attribuito al singolo individuo. Quando è attribuito ad una società o ad un'organizzazione, è sempre e solo dispotismo!

Gli interventi sull'islam al convegno
"Diritti Umani e Religioni:
il ruolo della libertà religiosa"

Il fondamentalismo cattolico anticostituzionale di Marcello Pera

di Claudio Simeoni

Indice interventi Convegno di Studio dal titolo "Diritti Umani e Religioni:
il ruolo della libertà religiosa" tenuto a Venezia dal 4 al 6 dicembre 2008

 

La finta guerra all'islam e le stragi di uomini
per distruggere le costituzioni occidentali

Riflessioni relative al Convegno di Studio dal titolo "Diritti Umani e Religioni: il ruolo della libertà religiosa" tenuto a Venezia dal 4 al 6 dicembre 2008 e organizzato dal CIRDU (Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Diritti Umani) dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

 

Al convegno si è messa molta enfasi sull'islam.

Due interventi, nella giornata conclusiva del convegno di studi, hanno trattato la questione religiosa islamica.

In questi due interventi si è avuto molta cura nel trattare l'islam dal punto di vista dottrinale: il Corano e il comportamento che il Corano impone al fedele islamico nel mondo e rispetto al cristianesimo. Nulla di diverso da come faccio io con la bibbia dei cristiani e con i loro vangeli. Solo che quello che faccio io ha un fine: riaffermare i valori morali della Costituzione della Repubblica!

Noto come la sottolineatura dei passi coranici che spingono alla guerra santa, all'interno del Convegno di Studi, sia stata fatta nei confronti del Corano, dell'Islam, ma non è stata fatta nei confronti della bibbia né nei confronti dei vangeli.

La professoressa Ida Zilio Grandi ha svolto una relazione su "Il diritto alla libertà religiosa nel contesto islamico" mentre la professoressa Barbara de Poli ha svolto una relazione dal titolo "Islam, laicità, secolarizzazione".

Prima di parlare delle relazioni, è bene parlare del "pericolo dell'islam" per l'occidente e il senso dell'intervento di Ratzinger che tanta reazione ha suscitato nel mondo islamico. Si tratta dell'intervento all'università di Regensburg in cui Ratzinger, citando un versetto del Corano, ha tentato un'alleanza strategica con l'islam.

La domanda vera è: perché l'islam fa tanta paura all'occidente?

Soprattutto: a chi fa paura la religione islamica?

E ancora: cosa comporta per il cristianesimo e la religione cattolica l'arrivo sul territorio nazionale di un numero consistente di persone di religione islamica?

Se non si risponde adeguatamente a queste domande non si comprende né a cosa mira Ratzinger, né quali sono gli intendimenti di Pera nelle sue chiamate alle armi contro l'islam. E, a dirla franca, non si comprende nemmeno il senso di questi interventi-lezione della professoressa Grandi e della professoressa De Poli nel contesto del Convegno di Studi su "Diritti Umani e Religioni: il ruolo della libertà religiosa" organizzato da persone vicine all'anticostituzione e antioccidentalismo di Marcello Pera.

Prima di analizzare i temi sull'Islam, proposti al convegno, è necessario comprendere le finalità della "guerra" in corso fra il cattolicesimo e l'islam; qual è l'oggetto del contendere e quali sono le implicazioni delle mosse fatte fino ad oggi.

Innanzi tutto, a differenza di quello che pensa il cattolicesimo, l'islam è molto sfilacciato. Ed è sfilacciato proprio nel controllo dei credenti i quali, se da un lato si guardano bene dal seguire i dettami del Corano, dall'altro lato si guardano bene dal rinnegare il Corano per non perdere il circuito di protezione comunitario e parentale che garantisce loro la sopravvivenza.

Per capire le relazioni fra cristiani e musulmani in Europa dobbiamo capire gli intenti di: le affermazioni di Ratzinger a Ratisbona; la violenta reazione anticristiana nei paesi arabi; perché Ratzinger ha la necessità di allearsi con i musulmani; perché i cattolici stanno spingendo la società occidentale a dichiarare la guerra santa contro i musulmani e qual è l'oggetto da distruggere in quella guerra; perché i cattolici hanno paura dell'islam.

Il comunismo dei paesi dell'est e il "pericolo" del comunismo in Italia ha permesso la nascita delle società democratiche, le Costituzioni e la costruzione della morale liberale che è di chiara impronta marxista. Il marxismo, paradossalmente, non era quello che si imponeva nei paesi dell'est, ma era quello che si imponeva nelle società civili occidentali attraverso i diritti civili e le lotte per il riconoscimento dei diritti civili. Se è stato assunto il principio della libertà di religione nella Costituzione non è perché qualcuno lo ha concesso, ma perché la chiesa cattolica aveva paura di perdere le elezioni nel 1948 e con il diritto di libertà religiosa voleva garantirsi lo spazio sociale in cui agire in un eventuale regime comunista per abbatterlo.

E' la paura del comunismo che ha costretto le società occidentali a mettere in atto una politica di diritti, proprio per far fronte all'ideale di uguaglianza del comunismo.

I paesi dell'est non ci sono più e non ci sono nemmeno pericoli avvertiti allora dalla chiesa cattolica. La chiesa cattolica vede ora il pericolo nelle società democratiche.

Le società democratiche occidentali sono il nemico che la chiesa cattolica ha individuato.

E, allora, qual è il progetto della chiesa cattolica?

E' un progetto che viaggia su più binari. Da un lato costruire un'alleanza con i musulmani per imporre una morale integralista (in molti organi internazionali cattolici e musulmani hanno votato assieme, ad esempio contro l'aborto) e, dall'altro lato, la chiesa cattolica vuole costringere l'Europa Democratica a scendere in guerra con l'islam per difendere il cristianesimo della chiesa cattolica.

Dopo lo scontro politico e sociale, la chiesa cattolica è pronta a pigliare tutto!

In quello scontro a pagare sarebbero le Costituzioni Occidentali. Le Costituzioni Occidentali sono il vero nemico della chiesa cattolica: di Ratzinger, di Marcello Pera, di Casini, di Walter Veltroni, del pdl di Berlusconi (anche se il PDL è più teso ad appropriarsi della società civile) ecc.

Le dichiarazioni di Ratzinger a Ratisbona, nel citare il versetto coranico, era nel segno della ricerca di alleanza con l'islam. In pratica, Ratzinger ha lanciato il messaggio dicendo. "Mettiamoci d'accordo per aggredire la società Europea! Noi siamo i "fedeli del dio" e loro sono i miscredenti.". Il vero problema di Ratzinger e di Marcello Pera è la stupidità (o, se preferite, quel delirio di onnipotenza che li fa aderire, nel loro delirio di onnipotenza, a quell'assolutismo culturale antirelativista che per duemila anni ha portato disastri nel mondo)!

Il messaggio di Ratzinger esce dalla testa di Ratzinger e finisce per introdursi nella testa di alcuni islamici acquistando un suono diverso in quanto, le loro esigenze e i loro desideri, sono diversi e diverse sono le loro priorità. Non si tratta di un passo coranico tale da giustificare una apertura religiosa, Ratzinger, citando quel passo, dice ai musulmani: "Voi non avete mai seguito gli insegnamenti di Maometto in quanto, mentre Maometto vi dice "Non ci sia coercizione in materia religiosa" 2:257, voi non l'avete applicato imponendo la religione con la violenza". Come se i cristiani non avessero fatto altrettanto col loro vangelo: "Non crediate che io sia venuto a portare la pace. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada..." Matteo. I cristiani, infatti, quando hanno macellato i popoli per imporre il cristianesimo, lo hanno fatto proprio seguendo, fra gli altri, anche questo versetto. Ratzinger ha preteso di dire ai musulmani come i musulmani avrebbero dovuto interpretare il loro libro sacro; li ha insultati.

A questo punto salta l'operazione di Ratzinger impostata a Ratisbona. Non può più essere messa a punto quell'unità d'azione fra cattolici e musulmani che consentiva a Ratzinger di aggredire, mediante le alleanze religiose, la laicità dell'Europa.

Non resta che l'altra carta. Ratzinger può esercitare una violenza assoluta nei confronti dei musulmani attraverso il controllo di alcuni partiti politici: Borghezio, Bossi, Calderoli, Castelli, Gentilini, Maroni, ecc. Così inizia una campagna di disinformazione attraverso i media nella quale si associa l'islam al terrorismo. Le due parole, islam e terrorismo diventano sinonimi.

L'arresto di due poveracci, qualche giorno fa a Milano, che si parlavano al telefono facendo battute che trovi facilmente fra gli ubriaconi di Gentilini (nulla a che vedere con le minacce all'Italia dei 300.000 fucili con cui Bossi minacciava le Istituzioni) vengono fatte passare dalla stampa come la preparazione di attentati dimenticando l'abc della giurisprudenza. Infatti, non basta dire "ti voglio uccidere", ma è necessario che siano messe in atto delle azioni, magari solo preparatorie, perché si possa imputare un'intenzione. Ormai i giornalisti hanno perso ogni pudore!

Sta di fatto che si iniziano ad ingiuriare i musulmani, vessarli, impedire loro di pregare, inventare scuse ad opera di bande criminali di vigili urbani per indurre, i musulmani immigrati in Italia, a gesti inconsulti.

Si vuole spingere i musulmani a cercare di accordarsi e sottomettersi alla chiesa cattolica.

Se i musulmani non si sottomettono alla chiesa cattolica Ratzinger non è in grado di imporre la sua morale alle società civili Europee e distruggere le loro Costituzioni.

Un'altra possibilità per Ratzinger è quella di sfruttare una tensione conflittuale generata da attentati di natura terroristica effettivamente eseguiti (non so se basta, questa volta, fare come ha fatto a Piazza Fontana o alla Stazione di Bologna per poter attribuire l'attentato a chi gli conviene). Attentati o conflittualità che qualche fondamentalista islamico potrebbe compiere come è avvenuto in Spagna o a Londra.

Per sfruttare questa possibilità, qualora dovesse presentarsi, Ratzinger si serve di una serie di personaggi anticostituzionali e fondamentalisti cattolici. Primo fra tutti Marcello Pera.

Politica

RELIGIONE: PERA, EUROPA DIFENDA SUA IDENTITA' CRISTIANA

Roma, 4 dic. (Adnkronos) - Il tema dell'identita' "e' centrale" nella cultura e nel confronto politico dell'Occidente, e l'Europa deve difendere la sua identita' cristiana, perche' il cristianesimo "e' stato l'atto battesimale dell'Europa" e perche' "siamo figli della cultura e della tradizione cristiana". L'ex presidente del Senato Marcello Pera torna su un tema che gli sta molto a cuore e che ha caratterizzato, da sempre, la sua attivita' di studioso, di docente, ed anche quella politica: le radici cristiane dell'Europa e della cultura occidentale come punto di riferimento di un'etica pubblica da restituire alla societa'. Un argomento che Pera riprende nella sua ultima fatica letteraria, il libro edito da Mondadori, arricchito da un testo di Benedetto XVI, 'Perche' dobbiamo dirci cristiani', presentato oggi a palazzo Wedekind insieme al cardinale Camillo Ruini e a Masimo D'Alema. "Persino gran parte delle carte costituzionali di molti Paesi dell'Occidente -ha detto Pera- sono scritte, di fatto, con una terminologia tipicamente cristiana, con il concetto della centralita' della persona e dei suoi diritti fondamentali e inalienabili. Un concetto basilare della cultura giudaico-cristiana". "L'Europa rappresenta un patrimonio di valori condivisi, ma si puo' dire che abbia una propria identita' e una propria autonomia, come invece accade con gli Stati Uniti? L'identita' dell'Europa e dell'Occidente affonda le sue radici nel cristianesimo, ma per evitare di difenderla preferiamo nasconderla, quando invece la dobbiamo affermare con forza, perche' senza la nostra identita' non integriamo nessuno e non possiamo favorire il dialogo. La vera guerra di civilta', oggi -ha concluso Pera- non e' tra le religioni ma fra chi crede in qualcosa e il nostro deserto morale, il relativismo, l'etica da supermercato".

(Pol-Fer/Gs/Adnkronos)

04-DIC-08 19:12

http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/

Le farneticazioni di Pera sono offensive per l'Europa: l'individuo, come soggetto di diritto, nasce solo dopo la rivoluzione Francese. Acquista il diritto con il Codice Civile di Napoleone. Da quel momento l'individuo diventa giuridicamente una persona (come lo era nell'antica Roma) e può estendere i diritti a tutti i cittadini fino all'uguaglianza. Uguaglianza dell'individuo con lo Stato. Davanti ad un giudice terzo. Il che significa che il cittadino acquista lo status di uguaglianza col dio padrone dei cristiani e lo porta in giudizio ogni volta che il dio padrone dei cristiani viola i suoi diritti. Per i cristiani la persona è solo dio o le tre persone trinitarie: i cittadini sono schiavi! A tutt'oggi, alla faccia di un individuo in malafede, proprio per la dottrina cristiana, il Vaticano è una Monarchia Assoluta e nessun cittadino ha gli stessi diritti di Ratzinger. Il che significa che Ratzinger ha lo status di persona, mentre i cittadini del Vaticano sono schiavi (al di là di come economicamente o giuridicamente è definita tale schiavitù!). Una stupidaggine demenziale simile a quella di Marcello Pera è stata pronunciata con assoluta indifferenza anche dal professor Vittorio Possenti. I valori dell'Europa sono i Valori di Roma Antica e della Grecia Antica come ben ebbero a sottolineare gli estensori della Costituzione Europea, anche se oggi è stata accantonata.

Detto questo, appare evidente che a Marcello Pera non interessa la verità storica, ma solo creare quell'insieme di illusioni e di credenze fideistiche che gli permettano di costringere l'Europa entro il gregge del dio padrone in funzione anti islamica. L'Europa non ha nessuna origine cristiana, ma è necessario che i cittadini lo credano per poter farli fessi.

Portare l'Europa ad accollarsi, per conto del Vaticano, una guerra contro l'islam al fine di facilitare il progetto della chiesa cattolica di attentare alle Costituzioni Europee è uno dei progetti attuali di Ratzinger.

Per contro, le uniche possibilità di integrazione dei cittadini islamici in Europa sono possibili soltanto all'interno di stati Democratici capaci di mettere sullo stesso piano ogni religione. Capaci cioè di garantire agli islamici gli stessi diritti garantiti ai cattolici nonostante le pretese di superiorità della chiesa cattolica. Solo gli stati Democratici, capaci di garantire l'uguaglianza fra ogni forma di fede e la protezione dei cittadini dalle aggressioni delle religioni, sia cattolica che musulmana, possono imporre le loro condizioni sociali ai credenti di ogni religione, sia agli islamici che alla chiesa cattolica. Se l'Italia, come stato Democratico, è in grado di fare questo, la chiesa cattolica perde tutti quei privilegi che in barba alla Costituzione politici corrotti continuano a garantirgli nonostante le pronunce della Corte Costituzionale.

L'Europa delle Costituzioni Democratiche, nate col taglio della testa al dio padrone (il re di Francia, re per volere di dio e in possesso della prerogativa di fare miracoli) è in grado di fissare regole sia ai cattolici che agli Islamici.

Se per caso, l'incitamento alla guerra santa, la sua Jad, di Marcello Pera dovesse avere un qualche effetto (anche senza veder cadere bombe dal cielo) il risultato sarebbe l'aumento del 300% della povertà in Europa con pericoli di collasso di tutto il sistema economico e culturale. Questo garantirebbe al Vaticano una percentuale sufficiente di miserabili da condurre l'Europa alle condizioni religiose dell'America Latina di qualche anno fa'.

Che cosa combatte Marcello Pera quando, seguendo Ratzinger, sbraita contro il relativismo?

Che cos'è il relativismo?

Proviamo a leggere da un dizionario di filosofia:

"Il nome Herskovits è legato soprattutto alla teoria del relativismo culturale, basata sulla duplice premessa del carattere universale della cultura e della specificità di ogni singola cultura. Secondo Herskovits, i molteplici aspetti della cultura (sistemi di produzione e distribuzione di beni, forme di organizzazione sociale e politica, valori, religioni, tecniche, arti) sono presenti in ogni gruppo umano, ma assumono presso ogni popolo caratteri specifici: ogni società è unica e diversa da tute le altre e i costumi, che variano da regione a regione, hanno sempre una giustificazione nel loro specifico contesto. Sulla base di questa tesi, Herskovits presentò all'ONU nel 1947, una "raccomandazione" sul rispetto delle diverse culture dei vari popoli e dei valori professati dai singoli individui, intesi tutti come espressione culturale da rispettare nelle forme loro proprie."

Questa impostazione è l'impostazione filosofica che Marcello Pera "bolla e censura" come quel relativismo da demonizzare!

A Marcello Pera fa schifo il rispetto degli uomini e delle culture: lo stesso schifo che fece al nazismo gli ebrei, gli omosessuali e gli zingari tanto da doverli infilare nelle camere a gas.

Marcello Pera è pronto a qualsiasi porcheria per esaltare l'assolutismo cattolico che altro non è che assolutismo nazista.

E, infine: perché l'islam fa tanta paura alla chiesa cattolica?

Perché è più facile che un cattolico si converta all'islam che non un musulmano al cattolicesimo.

In una società Democratica che ponesse sullo stesso piano sociale ed economico cattolicesimo e islam, il cattolicesimo sarebbe perdente.

Per contro, una società Democratica capace di imporre le medesime regole a tutte le religioni vedrebbe i musulmani abbandonare quelle forme di integralismo sociale che tanto colpiscono l'immaginario occidentale e adeguarsi alle regole Democratiche. Cosa che, sia i musulmani d'Europa (paesi dell'Est Europa e l'Albania) e la Turchia, hanno dimostrato di poter fare.

Negli interventi presentati o richiesti dall'organizzazione del Convegno di Studi (non ha importanza) della professoressa Ida Zilio Grandi e della professoressa Barbara de Poli, sono stati presentati gli aspetti conflittuali ideologici dell'islam. Ciò è assolutamente legittimo e quegli aspetti vanno studiati proprio per la loro importanza in campo religioso. Il discorso sulla miscredenza, riferito in ambito dell'islam classico come "peccato irremissibile", fatto dalla professoressa Ida Zilio Grandi e il discorso della professoressa Barbara de Poli su "Saharia, apostasia e conversioni", appaiono più interventi tesi a dimostrare quanto i musulmani sono brutti, cattivi e "mangia bambini", che non a comprendere le condizioni oggettive in cui la libertà di religione si può svolgere in quei paesi. Proprio perché non è stata fatta la stessa operazione con la bibbia e con i vangeli per analizzare come la violenza dell'integralismo cattolico sta inquinando l'Italia, gli interventi di Ida Zilio Grandi e Barbara de Poli assumono l'aspetto dell'incitamento al linciaggio dei musulmani, anziché un intervento culturale universitario. Discorsi più tesi a giustificare l'odio di Borghezio, Gentilini, Maroni e Calderoli, per i musulmani che non fornire elementi per comprendere le situazioni nazionali e a trovare le soluzioni che portino alla convivenza anziché al conflitto.

La professoressa Barbara de Poli ci dice che nel 19° secolo viene abolita la pena di morte nell'impero ottomano per apostasia. Sono passati poco più di quindici anni in Italia da quando la Corte Costituzionale ha abolito il reato di bestemmia, ma ancora oggi le persone vengono accusate di bestemmiare. Non sono molti anni che è stata abolita in Italia la legge del Jus corrigendi e il delitto d'onore imposti dai cattolici. Non è da molti anni che in Italia la violenza sui minori e sulle donne è diventata la violenza sulle persone e non la violenza contro la morale come, invece, la parte ideologica, cui appartiene Marcello Pera, ha imposto per decenni con la violenza.

I due interventi appaiono più come un tentativo di descrivere quanto sono malvagi i musulmani e incitare all'aggressione che non uno studio della situazione sociale o storica.

Tanto più che nessun intervento, all'interno del Convegno di Studio dal titolo "Diritti Umani e Religioni: il ruolo della libertà religiosa" tenuto a Venezia dal 4 al 6 dicembre 2008 e organizzato dal CIRDU (Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Diritti Umani) dell'Università Ca' Foscari di Venezia ha detto mezza parola sull'attività di terrore e provocazione dei missionari cattolici. Quando ciò è avvenuto i moderatori provvedevano a stoppare ogni discorso.

Marghera, 08 dicembre 2008

 

Indice interventi Convegno di Studio dal titolo "Diritti Umani e Religioni:
il ruolo della libertà religiosa" tenuto a Venezia dal 4 al 6 dicembre 2008

 

 

La libertà religiosa

I cristiani truffano le persone fingendo di equivocare. La libertà religiosa riguarda il singolo individuo, il singolo cittadino, che deve essere libero dall'imposizione religiosa. Non esiste, se non come atto criminale, la libertà di una religione di imporsi sui cittadini al di là del diritto dei singoli di manifestare le loro idee. Ogni costrizione fisica, economica, emotiva, psichica, per imporre una religione, e' un atto illegale e criminale. Crimini che la chiesa cattolica commette nei confronti dei bambini per imporre la sua fede.

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 06 aprile 2023

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