Adriano Celentano, san Remo
e i problemi cattolici

di Claudio Simeoni

 

Nel suo monologo Adriano Celentano ieri, 14 febbraio 2012, a San Remo, ha messo il dito nella piaga della chiesa cattolica. Al di là delle polemiche che inevitabilmente verranno sollevate rispetto alla questione degli interessi religiosi di cui si occupano i giornali della chiesa cattolica, appare evidente che per il credente cristiano la centralità non sta sull'impiego del denaro dello IOR o sull'appoggio alle missioni di guerra in medio oriente, ma sulla realtà o meno del paradiso e dell'inferno oltre la morte.

Quando si è una religione, i temi religiosi sono quei temi che coinvolgono le persone di quella religione. Dire che il paradiso esiste o potrebbe esistere, non è la stessa cosa. Le tensioni emotive delle persone vengono veicolate in maniera diversa. Dire che il dio creatore esiste o dire che il dio creatore non esiste, non è la stessa cosa. La discussione va a coinvolgere il singolo individuo nella sua vita e nella sua realtà del mondo.

E' inutile che la "basabanchi" si senta importante perché costringe i bambini a ripetere a memoria le formule del catechismo se non ha gli strumenti per affrontare chi propone religioni diverse, idee sulla morte diverse, idee sulla vita diverse, che non siano quelle della guerra, del linciaggio e dell'aggressione del tipo: "Tu non ti devi permettere di discutere il mio dio padrone!".

I cristiani, oggi come oggi, non vivono una buona situazione. L'archeologia ha dimostrato che la loro bibbia è una bufala. Ha dimostrato che il loro Gesù non è mai esistito. Ha dimostrato che la logica dottrinale cristiana è criminale e inumana, legata alla monarchia assoluta e non alla democrazia.

Il fedele cristiano fugge dalla chiesa cattolica perché non è in grado di soddisfare la sua sete di vita. Può mangiare il pane che gli dà il prete pensando di mangiarsi il suo dio, ma quello stesso pane legittima il prete che stupra bambini. E stuprane oggi uno e domani un altro anche ad un tipo come Adriano Celentano, cattolico integralista, gli sorge il dubbio che l'inferno e il paradiso possono essere delle figure retoriche che giustificano il diritto del prete di violentare bambini.

Dopo di che, è un po' complesso, nella società democratica in cui l'articolo 3 della Costituzione chiama all'uguaglianza di tutti i soggetti davanti alla legge e il cristiano, che afferma il "non ammazzare" considera buono il suo dio che macella tutta l'umiltà col diluvio universale. Qualcuno ha il diritto di ammazzare e qualcun altro no. Il monologo di Adriano Celentano ha sollevato la questione all'interno della chiesa cattolica.

E' possibile che i cristiani che parlano di paradiso e inferno, vadano d'accordo con i buddhisti? O esiste la reincarnazione o esiste il paradiso e l'inferno. O esiste il karma o esiste la resurrezione della carne.

Un conto è dire "Stiamo insieme per questioni sociali!" e un conto è anteporre le questioni sociali alle idee religiose. Sacrificare le idee religiose in funzione di una sorte di spartizione del gregge.

E' una sorta di fuoco che emerge anche nel fondamentalista cristiano. In fondo, anche il fondamentalista cristiano diventa vecchio e si appresta a morire. La vita non dà una seconda possibilità. Quando hai sbagliato a scegliere una credenza sulla quale hai investito le tue emozioni, non esiste un tornare indietro. Esiste un duro lavoro di ricerca continua di una realtà emotiva che si esprime in questa o quella forma religiosa, ma il tempo perduto, resta il tempo perduto. La morte del corpo fisico non dà una seconda possibilità: o la si coglie nella vita o la si perde per sempre.

Il discorso di Adriano Celentano irrita la chiesa cattolica che non è assolutamente in grado di sostenere i propri principi dottrinali se non mediante la violenza. Sia che questa violenza si esprima con gli eserciti, con l'economia, con le leggi, col ricatto ai bambini.

Adriano Celentano ha manifestato questa esigenza alla quale la chiesa cattolica col suo giornale L'avvenire ha risposto in maniera stizzita. Il risultato è che l'istituto del matrimonio viene progressivamente abbandonato, le persone si allontanano dalla frequenza della chiesa cattolica e un numero sempre maggiore di persone vedono nella chiesa cattolica e nella sua dottrina, il nemico dell'umanità.

Non è importante come le persone cercano la loro libertà. Alcuni cercano un integralismo ancora maggiore e aderiscono ai Testimoni di Geova. Altri negano la realtà del dio creatore e simpatizzano per l'UAAR, altri trovano le verità della chiesa cristiana in altre religioni la cui fede rispecchia maggiormente le loro idee di vita; altri pensano che la reincarnazione sia più reale della rinascita nella carne; altri scoprono che i principi religiosi della chiesa cattolica sono quelli del nazismo e del genocidio.

In fondo, la tecnica dei missionari di distruggere i popoli per convertirli al cristianesimo, è la stessa dei banchieri per indebitare le nazioni e i singoli individui affinché non abbiano nessun'altra religione se non quella di ripagare i loro debiti rendendo i loro figli schiavi di quei stessi debiti.

Adriano Celentano ha sollevato un problema alla chiesa cattolica: il suo senso di essere religione. Per ora, è solo una banca che rastrella denaro e indebita le persone mantenendo le persone indigenti nella miseria più nera.

I religiosi cattolici hanno bisogno di parlare di dio, non degli affari dello IOR o della banca San Paolo. I religiosi cattolici hanno bisogno di parlare di dio, dell'inferno e del paradiso, non come una conventicola segreta, ma davanti a tutte le altre religioni. Opporre principi razionali ad altri principi razionali. I religiosi cattolici non sono più disposti ad accettare che il loro credo in dio sia solo una malattia mentale imposta dalla manipolazione mentale che hanno subito nell'infanzia. Se il giornale L'Avvenire e Famiglia cristiana non hanno capito questo, hanno, davanti a loro, un ben triste futuro.

Offendere Adriano Celentano per il suo grido d'angoscia è la più palese dimostrazione del fallimento religioso della chiesa cattolica.

 

Indice del fuoco

Il fuoco brucia nello spirito degli uomini che abitano il mondo

Marghera, 15 febbraio 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il fuoco e il rito Pagano

I riti religiosi che ci trasformano sono le nostre azioni. Le azioni che noi facciamo in risposta ai problemi che incontriamo nel mondo in cui viviamo. Il nostro dovere è capire i riti che alimentano il fuoco della vita nella società in cui viviamo.