Gli studi classici del mito greco e romano non portano alla Religione Pagana

La Religione Pagana si racconta mediante il mito greco e romano

di Claudio Simeoni

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Gli studi classici possono far diventare un uomo Pagano?

No, al massimo possono far innamorare le persone per l'estetica del gesto insito nei racconti epici. Non porta alla Religione Pagana.

L'estetica è fatta dall'immaginazione della ragione che non coglie nulla sotto la superficie della forma con cui gli avvenimenti appaiono. Nella rappresentazione estetica gli avvenimenti appaiono muti, pura arte che suscita delle emozioni. Ma le emozioni sono suscitate nello spettatore che proietta sulla rappresentazione estetica ciò che la rappresentazione estetica ha suscitato in lui. Nella dimensione estetica lo spettatore si compiace del gesto eroico di Achille che consacra il suo trionfo trascinando Ettore nella polvere. Oppure è pervaso da un senso di "pietà" per Ettore nella polvere. Ma la rappresentazione estetica viene immaginata priva di emozioni. Le emozioni della rappresentazione estetica sono quelle che vengono suscitate nello spettatore e che lo spettatore proietta sulla rappresentazione stessa.

Le meravigliose pagine epiche dell'Iliade e dell'Odissea sono grandi affreschi estetici che hanno lo scopo di suscitare nel lettore un susseguirsi di emozioni che proietta sugli avvenimenti. E' quel cantar della Musa che apre nello spettatore il suo canale emotivo verso le rappresentazioni del mondo.

Questo insegnano gli studi classici.

Tant'è che gli studi classici vengono fatti anche nei seminari, non per questo i preti cattolici vengono indotti alla Religione Pagana. Al massimo, gli studi classici, servono ai cattolici per raccogliere qualche idea da imitare. Molte immagini classiche sono presenti all'interno della Divina Commedia di Dante, ma se la loro estetica è presa dalla Grecia Antica o dall'Antica Roma, l'uso e la significazione delle immagini è tutta cristiana. Non basta mettersi il "fascio littorio" come simbolo per avere il senso dell'onore della giustizia di Roma Antica. Così come non serve "rubare" la faccia a Plotino per dare dignità a Paolo di Tarso; così come non serve rubare l'iconografia tardo classica di Zeus per raffigurare il dio dei cristiani.

Si tratta di rappresentazioni estetiche che vengono risolte con la dicitura: "Gli antichi credevano che... "

Solo che la rappresentazione estetica è, appunto, una rappresentazione separata dallo spettatore che vi assiste. Una rappresentazione virtuale.

Fintanto che la rappresentazione è separata dallo spettatore; ogni rappresentazione ha lo stesso valore. Ogni rappresentazione è uguale salvo la capacità o la possibilità del soggetto di dirigere su questa o quella la significazione che la sua sensibilità attiva. Ogni rappresentazione assume il valore dell'investimento psico-emotivo fatto dallo spettatore.

La forza di una rappresentazione estetica è data dalla sua capacità di afferrare l'attenzione dello spettatore e di costringerlo a scaricare su di essa le sue aspettative psico-emotive. Le finalità commerciali di una rappresentazione estetica le ritroviamo nella pubblicità televisiva.

Pertanto, gli studi classici non portano al Paganesimo, semmai ne mettono in luce l'estetica rendendola viva e attuale nei sentimenti di molte persone.

Diverso è il Pagano che è consapevole che la rappresentazione estetica è circoscritta alla ragione.

Se la rappresentazione estetica mette in evidenza il 2% di DNA che separa l'uomo dallo scimpanzè, il Pagano Politeista sottolinea il 98% del DNA che ci accomuna!

Nell'esempio che si è fatto di Achille ed Ettore il Pagano coglie la rappresentazione estetica fintanto che guarda come spettatore, ma il Pagano è sia Achille che Ettore. Non è il Pagano che, come spettatore, proietta la sua immaginazione su Achille o Ettore, ma è lui stesso Ettore o Achille nella vita di tutti i giorni. In ogni momento della sua esistenza le forze che nell'estetica sono rappresentate dalle figure di Ettore e Achille, partecipano alle sue azioni e alle emozioni nelle relazioni con l'oggettività in cui vive.

Per il Pagano Politeista il mito è una forma descrittiva di forze e di relazioni che agiscono al di fuori dello spazio e del tempo. Agiscono su tutti gli Esseri nati nella Natura. Forze che coinvolgono l'Essere Umano e che l'Essere Umano usa. In queste forze Hillman individua degli archetipi alla base delle azioni umane o dei bisogni umani. Ma queste forze hanno una struttura fisica ed agiscono attraverso delle manifestazioni emotive dentro e fuori gli Esseri Umani in tutte le relazioni dell'umana esistenza. Dai Procarioti e gli Archeobatteri e tutti gli Esseri della Natura fino all'uomo, ci sono 31 geni comuni e Francesca Ciccarelli, ricercatrice dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e dell'European Mulecular Biology Laboratory di Heidelberg una delle autrici del nuovo albero della vita afferma: "Siamo una specie fra le altre". Un Pagano Politeista direbbe: "31 divinità comuni legano tutti gli Esseri della Natura!" agiscono in tutti gli Esseri della Natura, legano e vivono in tutti gli Esseri della Natura costruendo sé stessi nell'infinito dei mutamenti.

Soggettivare l'altro, empatia, compassione (stessa passione), senso d'insieme, telepatia, sincronicità sono ciò che caratterizzano LA PERSONA RELIGIOSA PAGANA POLITEISTA.

Non voglio spingermi oltre per definire quanto può essere profonda la capacità del Pagano Politeista di soggettivare il mondo in cui vive, identificarsi e vivere delle stesse passioni, degli stessi desideri e degli stessi intenti. Non lo voglio fare perché ogni persona che si identifica col mondo in cui vive ha delle specificità, delle predilezioni, e costruisce il proprio potere di Essere proprio vivendo nell'insieme in cui è nato. Non lo voglio dire anche perché so di avere davanti a me un'enorme sconosciuto che molte persone indagano e altre indagheranno.

Trentuno divinità [e per favore non prendete il 31 come se fosse una verità] legano tutti gli Esseri dell'Essere Natura: quante altre divinità legano gli Esseri Umani l'uno all'altro?

Nella mia vita quotidiana sono Ettore o Achille, sia che sia al lavoro, sia che viva le relazioni familiari, sia che viva le relazioni sociali, sia che viva le relazioni nella Natura. Non sono Ettore ed Achille (e le migliaia di rappresentazioni dei miti) perché ne recito la parte, ma perché Ettore e Achille rivivono nelle mie azioni e nelle emozioni che riverso nella mia vita quotidiana. Così l'ingiustizia mi attraversa, mi lega e mi travolge. Ciò che avviene nella società è ciò che avviene dentro di me perché il dio offeso nell'altro individuo chiama il sé stesso dentro di me. E così via in tutte le relazioni con tutto ciò che mi circonda.

Quando avviene la Guerra di Troia? Sta avvenendo ora; una guerra fra Dèi per la costruzione di sé stessi nella e della vita nella Natura. La Guerra di Troia altro non è che l'epica con la quale l'individuo affronta la sua esistenza. E' in grado quest'individuo di rompere la barriera che lo separa dalla vita? Ettore e Achille, Urano Stellato e Cronos, Zeus, Hera, Atena; sono solo delle rappresentazioni estetiche o è ciò che emerge dentro di lui che affronta con lui la sua esistenza?

Non si diventa Pagani Politeisti solo perché si studiano i Classici Antichi; lo si diventa quando la propria esistenza viene trasformata in una interazione mitica fra il nostro quotidiano e gli Dèi che agiscono in Esso. Si diventa Pagani quando Demetra e Persefone, Ade e Posidone, Prometeo e Iperione, Urano Stellato e Gaia, Afrodite e le Erinni, con tutti gli altri si manifestano quando facciamo un minestrone di fagioli, quando zappiamo la terra o consegniamo la posta, quando amiamo le persone, quando siamo persone civili nella nostra società.

Qualche volta, può essere, che qualche altra persona riconosca nei nostri gesti dei gesti eroici, importanti, ma in ogni nostro gesto si esprimono gli Dèi e il Mondo e noi siamo una cosa sola!

Se notate, esiste più di qualche associazione Pagana che si definisce Associazione Culturale. Non esistono Associazioni Religiose Pagane proprio perché essere una persona religiosa Pagana significa essere parte della vita e non spettatore della vita!

Dal punto di vista delle Antiche Religioni non è una cosa nuova.

In Roma Antica c'era il culto del GENIO.

Il Genio era l'aspetto divino degli individui (Juno per gli Esseri Femminili). L'aspetto divino delle persone espresso dalle loro tensioni psico-emotive che si legavano alle tensioni psico-emotive espresse dagli infiniti soggetti del mondo in cui vivevano. Genio era la definizione delle divinità in relazione al Genio delle singole persone e del Genio delle singole comunità civili. Anche le relazioni con la Natura facevano emergere un Genio; un aspetto divino cosciente e consapevole in sé e per sé. Era il Genio, la Coscienza di Sé espressa dai progetti, desideri e passioni di chi si fondeva per perseguire gli stessi intenti. Era il Genio del Luogo. Il Genio della comunità. Il Genio della città. Il Genio dello Stato. L'interpretazione del Genio fatta dai monoteisti è legata ad un oggetto esterno, una specie di spirito, diverso dalla persona. In realtà il Genio è la parte divina degli Esseri della Natura che si lega ad ogni altro Essere della Natura e della Società nel suo insieme e nei suoi sforzi di trasformazione verso l'infinito dei mutamenti. Nella Religione di Roma Antica anche gli insiemi relazionali si manifestano come enti divini che alimentano le relazioni fra i soggetti che li generano per alimentare sé stessi e il loro divenire: un loro GENIO!

Pertanto, al di là delle singole interpretazioni, l'esposizione della persona Pagana Politeista non è nuova, è nuova oggi, in un orrore monoteista che separa l'uomo dalla vita e dall'insieme in cui e da cui la vita è divenuta.

E' uno dei motivi per cui spesso mi arrabbio con persone che chiamano sé stesse Pagane. Spesso hanno cultura classica, ma non sono persone religiose: non vedono gli Dèi e la loro azione nel mondo che ci circonda. Hanno solo nostalgia per un "bel tempo antico" che sta solo nella loro testa. Proiettano i loro desideri, ma non sono in grado di farsi emozionare dagli oggetti del mondo né in questi vedono la manifestazione degli Dèi!

Marghera, 24 aprile 2007

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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La Stregoneria procede nel mondo per analisi della realtà in cui gli Esseri Umani vivono. Il cristianesimo procede per verità ontologiche da imporre con la violenza alle persone. Quando la verità imposta dal cristianesimo è inadeguata, il cristianesimo procede applicando alla parola immutabile del suo dio padrone il desiderio di dominio come espressione della malattia di delirio narcisistico di dominio dell'uomo sull'uomo.